Delitto sotto le mura è la seconda avventura di Demetrios Askiates, lo svelatore di misteri, già protagonista di Mosaico d’ombre. Un “giallo” medioevale ambientato durante le Crociate che s’inserisce nel fortunato filone di Fratello Cadfael ma che, ad avviso di chi scrive, riesce a rendere l’ambiente storico con maggiore ricchezza di particolari. Meno gioco d’enigmistica e più romanzo quindi. Devo dire di aver letto il dattiloscritto originale alla fiera di Francoforte e di aver scoperto poi, con piacere, che il volume definitivo di questo autore che si nasconde dietro uno pseudonimo ma che – pare - abbia frequentazioni con la letteratura “alta”, che il volume si è arricchito, forse sulla scia di Kingdom of Heaven di Ridley Scott che ne ha preceduto di qualche mese l’uscita Italiana, seguendone invece di diversi la pubblicazione originale. Poco importa, perché si tratta di una storia godibilissima di per sé, che fonde bene il mystery con la rievocazione storica senza cadere nel didascalico. Un romanzo che mi permette anche un’osservazione sul genere - il thriller medioevale - che da qualche tempo sembra aver sostituito il giallo classico all’inglese. Le atmosfere alla Aghata Christie, le caratterizzazioni, i meccanismi narrativi persino, sembrano infatti aver trovato una nuova e convincente collocazione nell’epoca buia della nostra storia. Sarà stata la strada aperta dal Nome della Rosa? Chi lo sa? Di fatto se amate il delitto seguito da un’indagine classica, con una schiera di possibili colpevoli, un investigatore simpatico armato più d’ingegno che di muscoli, circondato da comprimari ben caratterizzati, seguite Demetrios Askiates e non resterete delusi. In questo caso, sotto le mura di Antiochia si consumano rivalità e feroci rancori tra baroni normanni e forzati sostenitori bizantini e l’eresia è sempre in agguato. Un cavaliere viene trovato ucciso con una croce incisa sulla schiena e subito nascono dubbi, sospetti di devianze sessuali ed eretiche e, soprattutto, Askiates, inviato dell’imperatore, deve risolvere l’omicidio in fretta e senza offendere né un barone, né l’altro, pena l ’infrangersi di una difficile alleanza. Ma, forse, è proprio questo lo scopo dell’ignoto assassino.

Mentre Tom Harper, l’autore, dipinge rapidamente ma con vivezza un affresco d’epoca rivelando molto sul vero spirito dei crociati e sulla brutalità della guerra (inevitabile il confronto con l’attualità) Demetrios Askiates non demorde. A piedi o a dorso di mulo, pone domande, interroga, rischia anche la pelle per svelare il mistero e assicurare l’assassino alla giustizia. Un romanzo inappuntabile nell’indagine e gradevole nella scrittura dedicato a tutti i cultori di quei libri che definiremmo senza malizia “da camera”, da gustarsi pagina dopo pagina, nelle serate piovose, con la pipa o un bicchiere di sherry. Quasi si potrebbe pensare di trovarsi in un vecchio maniero inglese a leggere uno di quei tanti, indimenticabili, intrecci che hanno fatto la storia del Giallo d’epoca.