Andrew Klavan è un nome noto agli intenditori di thriller. L’autore di Non dire una parola, L’ora delle bestie e altri romanzi che spesso hanno avuto fortunate trasposizioni cinematografiche è un esperto nel settore ed è dotato di una scrittura solo apparentemente semplice ma, in realtà, venata di sfumature letterarie che gli consentono di cavalcare con agilità diversi filoni della narrativa noir. Forse non gli ha giovato passare dal thriller a racconti psicohorror che possono aver spiazzato quella parte di lettori che si aspettano sempre lo stesso prodotto dallo stesso scrittore. Un peccato perché Klavan ha talento da vendere e lo dimostra questa seconda avventura che ha per protagonisti gli agenti dell’agenzia Weiss di San Francisco, un omaggio alla “scuola dei duri” di stampo chandleriano ma anche arricchita di eco cinematografiche che rimandano a Don Siegel e a Eastwood (che non per nulla ha diretto e interpretato uno dei romanzi di Klavan, Ore contate). Come il precedente Shadowman(sempre pubblicato da Longanesi nel 2004) anche Cobra è un romanzo godibilissimo sotto il profilo della trama che intreccia il “caso” principale - ritrovare una ragazza ricca fuggita con una pericolosa gang di motociclisti rapinatori- con altre piccole e meno sanguinose vicende. Al centro dell’azione ci sono il corpulento Weiss, romantico e burbero a suo modo, che non si sposta mai dall’agenzia (vi ricorda qualcuno?), il super duro Bishop, l’uomo dal pugno facile e irresistibile con le donne al quale tocca la parte più eroica ma anche più pericolosa delle indagini, e infine il giovane io narrante - Klavan in una versione giovanile - alle prese con una professione che lo affascina e due personaggi guida che saranno poi gli ispiratori dei suoi futuri romanzi. Difficile dire se nella realtà Klavan racconti di cose vissute realmente o utilizzi un artifizio letterario per scrivere una storia di genere sul genere. Di fatto riesce perfettamente nel suo intento - quale che sia - regalandoci un romanzo avvincente ma che si presenta anche come riflessione su un filone che oggi tende a scomparire ma che ha una tradizione e un suo indiscutibile fascino. Riuscita miscela di investigazione, sentimento e azione violenta Cobra si legge con il piacere di vedere un film ottimamente costruito per sequenze, dove ogni scena s’incastra in un mosaico c calibrato con la successiva.