Rania Al-Baz, attesa a Milano e Roma la prossima settimana per il lancio del suo libro-confessione Sfigurata edito da Sonzogno, da qualche giorno è irrintracciabile.

Né il suo avvocato a Parigi né il suo editore francese sono più stati in grado di mettersi in contatto con lei.

Sonzogno si vede quindi costretta ad annullare gli impegni presi con la stampa e le televisioni, scusandosi con tutti i giornalisti coinvolti e ringraziandoli per la loro disponibilità.

IL LIBRO:

Il 4 ottobre 2004 Rania al-Baz, una delle pochissime giornaliste televisive dell'Arabia Saudita, giovane, bella e senza velo, viene massacrata di botte dal secondo marito. Le foto con il suo viso fratturato in 14 punti fanno il giro del mondo e lei diventa una nuova bandiera per chi combatte per i diritti delle donne nei Paesi islamici. Con questo libro Rania vuole lanciare un messaggio forte: "Uomini, fermate la violenza". Un messaggio che rappresenta la morale conclusiva della sua drammatica storia, comune però a tante altre donne di fede musulmana: l'infanzia con un padre padrone e una madre inesistente, il primo matrimonio combinato a 15 anni, l'onta del divorzio, la solitudine e la fatica per ricostruirsi una nuova vita professionale e coniugale, la violenza del marito. La ribellione, in nome della libertà, ma anche la paura. Perché a lei è andata bene: pochi mesi fa una sua collega, star della Mtv afghana, è stata uccisa con un colpo di pistola alla testa.

L'AUTRICE:

Rania al-Baz giornalista televisiva dell'Arabia Saudita, è stata protagonista di un gravissimo episodio di violenza famigliare. Il suo caso ha colpito l'opinione pubblica di tutto il mondo. Attualmente vive in Francia dove si sta sottoponendo a una serie infinita di dolorosissimi interventi al viso. Ha ottenuto la custodia definitiva dei figli ed è stata magnanima con il marito, che grazie al suo intervento se l'è cavata con una condanna a soli 6 mesi di carcere.