Durante il regime nazista milioni di persone vennero imprigionate nei campi di concentramento.

Per distinguere le varie categorie di prigionieri i nazisti idearono un sistema di distintivi di diverso colore da portare sugli abiti.

Ogni deportato aveva un triangolo colorato sulla sua uniforme.

Gli ebrei portavano la stella gialla: due triangoli sovrapposti a formare una stella di David, con la parola "Jude" (Giudeo) scritta sopra. L'Antisemitismo era comune nell'Europa degli anni '20 e '30 (anche se le sue origini risalgono a molti secoli prima). Gli argomenti utilizzati dall'antisemitismo tedesco erano fondamentalmente due: il primo affermava la superiorità della "razza ariana" e metteva in guardia dal pericolo di una sua corruzione rappresentato dai matrimoni con individui di razza ebraica; il secondo sosteneva la pericolosità del liberalismo, considerato da una parte dell'élite tedesca come una dottrina squisitamente ebraica. Sulla scena politica tedesca vi fu sempre almeno un partito apertamente antisemita fino al 1933, anno in cui l'antisemitismo divenne addirittura politica ufficiale del governo nazionalsocialista. L'antisemitismo fanatico di Adolf Hitler venne esposto nel suo libro del 1925, il Mein Kampf, che divenne popolare in Germania quando Hitler acquistò potere politico. Nel dicembre del 1941 Hitler decise infine di sterminare gli ebrei d'Europa, durante la Conferenza di Wannsee, molti leader nazisti discussero i dettagli della "soluzione finale della questione ebraica" (Endlösung der Judenfrage).

I Politici un triangolo rosso, per lo più per resistenza ideologica, sabotaggi, tentata evasione, infrazioni gravi. Erano dissidenti politici, soprattutto comunisti.

I delinquenti comuni erano contrassegnati dal triangolo verde. E' ovvio che i delinquenti dìfossero contro la società tedesca.

Gli omosessuali da quello rosa, essere omosessuali in sé non era un motivo sufficiente per l'arresto. Dopo la fine delle SA e il trionfo delle SS, però, la persecuzione si aggravò, anche se rimase sempre limitata ai gay tedeschi, ariani. Erano questi che rifiutando di unirsi alle donne intralciavano la crescita della "razza ariana".

Gli "anti-sociali" e le lesbiche da quello nero. Il lesbismo non era considerato dalle autorità una minaccia o un "sabotaggio socio-sessuale" dei fondamenti del Terzo Reich, perciò, a patto che non dessero pubblico scandalo le lesbiche non furono formalmente perseguitate. Se anche l'omosessualità femminile non era considerata un reato esplicitamente vietato dalla legge, le lesbiche vennero ugualmente perseguitate non in quanto tali ma in quanto "asociali". Così ufficialmente non vi furono arresti per lesbismo ma per comportamenti personali contrari all'ideologia nazista. Nei campi di concentramento le lesbiche non furono catalogate come omosessuali ma come pervertite alla stessa stregua delle prostitute. Questa distinzione era marcata dal fatto che per essere nei campi vi fu l'obbligo di indossare il triangolo nero, simbolo anche delle prostitute.

Gli zingari da quello marrone. Gli antropologi tedeschi erano disorientati dalla contraddizione che gli zingari erano discendenti degli originali invasori ariani dell'India, che tornarono poi in Europa. Ironicamente, questo li rendeva, in pratica se non in teoria, non meno ariani della stessa gente tedesca. Questo dilemma fu risolto dal Professor Hans Gunther, uno dei principali scienziati razziali, che scrisse:"Gli Zingari hanno effettivamente mantenuto alcuni elementi della loro origine nordica, ma essi discendono dalle classi più basse della popolazione di quella regione. Nel corso della loro migrazione, hanno assorbito il sangue delle popolazioni circostanti, diventando quindi una miscela razziale di Orientali e Asiatici occidentali con aggiunta di influssi Indiani, Centroasiatici ed Europei".

I testimoni di Geova da quello viola. Essi rifiutavano il coinvolgimento nella vita politica, non volevano dire "Heil Hitler" né servire nell'esercito tedesco. La loro convinzione è che esiste un solo Dio, Geova, e che solo a lui, e a nessun altro potente, nemmeno a Hitler, spetta il nostro saluto.

Gli immigrati da quello blu. Anche per loro era ovvio secondo la mentalità nazista che fossero una minaccia per lo Stato tedesco.

L'intolleranza razzista si esercitò anche verso i deboli: i malati di mente, gli incurabili, i disabili. Per queste persone venne varato il "Progetto T4", meglio noto come "Progetto Eutanasia". La scarsità di cibo causata dal conflitto aveva spinto molti medici ad affrettare la morte di una parte di queste cosiddette "bocche inutili". Nel 1920 apparve un libro dal titolo L'autorizzazione all'eliminazione delle vite non più degne di essere vissute. Gli autori erano Alfred Hoche (1865-1943), uno psichiatra e Karl Binding (1841-1920) un giurista. Il 18 agosto 1941, Adolf Hitler ordinò la fine dell'eutanasia sistematica per i malati di mente e i portatori di handicap a causa di proteste da parte della popolazione tedesca.