"Ho scritto l'incontrovertibile verità investigativa su un'indagine di polizia per molti versi unica al mondo: i delitti del Mostro di Firenze" Michele Giuttari
Tra il 1974 e il 1985 una serie di atroci delitti sconvolge i dintorni di Firenze: sette coppiette di innamorati vengono massacrate nei luoghi isolati dove si erano appaltate. Due turisti tedeschi (uno dei quali scambiato per una donna perché portava i capelli lunghi) subiscono la stessa sorte. In alcuni casi i cadaveri delle vittime sono atrocemente mutilati per asportarne macabri trofei.
Le indagini seguono diverse piste, poi si concentrano su un contadino, Pietro Pacciani, nel frattempo in carcere per reati sessuali sulle fìglie. Le prove raccolte lo fanno condannare all'ergastolo nel 1994, ma non soddisfano il procuratore Piero Luigi Vigna. Come è possibile che un uomo "rozzo" e ignorante come Pacciani abbia fatto tutto da solo, beffandosi a più riprese della polizia e dimostrando di possedere anche doti di chirurgo? Il processo d'appello è fissato per il gennaio del 1996; Vigna decide di riaprire le indagini e affida l'incarico all'uomo giusto: Michele Giuttari, appena nominato capo della Mobile del capoluogo toscano. Giuttari s'immerge nei faldoni, nei verbali di interrogatorio, indaga, interroga e si convince che la verità è ben diversa da quella stabilita dalla sentenza del tribunale: omissioni, elementi di prova ignorati, un clima di paura tangibile come se ancora oggi la gente sapesse che "il mostro" può tornare a colpire da un momento all'altro, omertà e al tempo stesso insinuazioni, chiacchiere, voci che bisogna avere la pazienza di col legare. E a poco a poco Giuttari giunge alla certezza che Pacciani non può aver agito da solo.
Le indagini, magistralmente ricostruite nel volume dal titolo Il Mostro da chi ne è stato il protagonista, porteranno all'incriminazione e alla condanna dei "compagni di merenda" del contadino di Mercatale, gli amici con i quali eseguiva i suoi atroci crimini; ma Giuttari intuisce anche che sopra di loro c'era qualcuno di insospettabile che muoveva le fila, commissionava i delitti, collezionava come feticci quei lugubri trofei. Pacciani muore in circostanze oscure e a questo punto le indagini vengono inspiegabilmente ostacolate dai superiori di Giuttari che riceve inviti sempre più pressanti a interromperle. Giuttari non si arrende, porta a termine il suo lavoro, ma ecco le sue amare parole conclusive: "Il mio tempo è scaduto. Raccolgo in un dossier tutta l'inchiesta, che contiene l'incontrovertibile verità investigativa. Il tempo dirà se coinciderà con quella giudiziaria o, come è già malauguratamente accaduto una volta in questa vicenda, le due finiranno per divergere". Un libro di un uomo di legge che non si rassegna alle mezze verità e che ha il coraggio di reclamare che sia fatta finalmente piena luce su una delle più sanguinose serie di delitti che hanno sconvolto il nostro Paese.
Il Mostro di Michele Giuttari (Rizzoli, 2006) - Pagine 355 - ISBN 8817009792 - € 18.00
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