Il regista Juraj Jakubisko sta girando il suo nuovo film, dal titolo Love story Bathory, in Slovacchia, in un paesaggio coperto completamente dalla neve.

E' una storia gotica di sangue, nobiltà e sadismo. Il lungometraggio racconta la leggenda sviluppatasi a cavallo tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo sulla nobildonna ungherese, Erzebeth Bathory, ricca e crudele, che si faceva il bagno nel sangue di giovani ragazze.

Lo staff conta circa cento persone tra cechi, slovacchi e attori inglesi, ma ancora non trapelano notizie sui tempi di lavorazione e sui protagonisti.

Erzsébet Bathory nacque nel 1560. A soli dieci anni fu promessa in sposa al conte Ferencz Nadasdy. Si sposarono nel 1575, lei aveva quindici anni.

Dopo dieci anni di matrimonio, Erzsébet era madre di quattro figli e pare che dedicasse tutto il proprio tempo libero alla magia nera.

Sembra che avesse diretto le proprie ricerche verso la conquista dell'eterna giovinezza. Venne a sapere di un elisir costituito dal sangue dì vergine: da quel giorno non riuscì a pensare ad altro. Forse la donna era già disturbata sul piano psichico, numerose crisi nervose si manifestavano prima con acuti mal di testa e quindi con lunghi stati catatonici, dai quali si risvegliava con una irrefrenabile sete di sangue. Aveva scoperto che torturando le cameriere le sue crisi cessavano, scomparivano mal di testa e convulsioni e spesso subentrava uno stato molto vicino all'estasi mistica.

Quando una delle vittime riuscì a scappare ebbe inizio il declino della sanguinaria contessa. Il 30 dicembre 1610 Erzsébet fu arrestata nel suo castello di Csejthe e fu rinchiusa in prigione. Il processo fu celebrato a Bicse. Tutti i collaboratori della Bathory furono giustiziati dopo essere stati sottoposti a tremende torture; le donne che si erano prestate al gioco della contessa finirono tutte sul rogo con l'accusa di stregoneria. Per Erzebeth la condanna a morte fu commutata in segregazione a vita nella sua camera di Csejthe. Nel marzo 1611 la porta fu murata e fu lasciato solo un piccolo spazio necessario per il quotidiano passaggio del cibo. Fu trovata morta il 14 agosto 1614.