Il giornalista Valerio Mainardi muore in un misterioso incidente stradale, dopo avere iniziato un’inchiesta sui traffici sospetti di clandestini.

Sua figlia Alberta  è convinta che il padre sia stato ucciso e decise di indagare privatamente con l’aiuto dei suoi amici.

Ma cosa c’entra tutto questo con la clinica Corpus Cristi? E quali misteri nasconde l’affascinante Diana D’Auteuil?

Questi sono solo alcuni elementi della complessa trama di Fondali, romanzo thriller di Stefano Scarpa, pubblicato da L’Impronta Editrice. L’autore si cimenta in questa sua prima opera con una trama ricca e complessa, che riesce a dipanare e a svolgere stando ben attento a averne in pugno tutti i fili.

In essa si muovono molti personaggi, ciascuno con la propria storia e con i propri scopi. Il tutto va a confluire in un quadro complesso che, come un puzzle, si monta tassello dopo tassello sotto gli occhi del lettore.

Gli eventi e le vicende si susseguono a ritmo serrato, alternandosi a riflessioni  e flashback sul passato dei protagonisti.

Tutto questo si svolge in un’atmosfera torbida, malata, a tratti perversa, che sembra permeare la quotidianità e trasformare così alcuni personaggi. Legato alla creazione di questa atmosfera è un difetto del romanzo: l’indugiare eccessivo dell’autore su scene di sesso spinte e più volte ripetute. Sicuramente esse servono a caratterizzare maggiormente alcuni personaggi, e sicuramente sono scritte con grande abilità, ma il continuo soffermarsi su queste, soprattutto nella prima metà del libro, le rende noiose e interrompe il flusso narrativo.

Un altro aspetto, che forse è più una sensazione, riguarda proprio i personaggi. L’autore li muove con estrema bravura all’interno dei meandri della trama, d’altra parte però essi mancano in parte di completezza e di rotondità. Non si intende che l’autore li tratti in modo superficiale, ma non riesce a donargli quel pizzico di vita in più perché essi risultino davvero umani a tutto tondo.

In generale, comunque, il giudizio sul libro è buono, soprattutto considerando che si tratta di un’opera prima: un thriller ben congegnato, con una trama serrata e complessa, privo di banalità e buonismi gratuiti.