— Perché non scendi e ne parliamo?

La risposta del cervo è che si volta dall’altra parte e riprende la sigaretta dal posacenere per un altro tiro. Poi un sorriso appena accennato nella sua faccia di merda. Sbatto con violenza un pugno sul vetro e il dolore mi entra nel cervello e mi scuote come fossi un gigantesco gong. La mia mano è un pezzo di ghiaccio e qualcuno me l’ha appena frantumata sotto un blocco di cemento. E il cervo mi passa davanti agli occhi, mentre scuote la testa, come a voler sottolineare che sono un coglione. Si è mosso, il furgone si è mosso. La coda ha un sussulto e tutti riaccendono i motori. Torno alla macchina furibondo e invece di entrare apro il portellone dietro. Vorrei spaccare tutto. Do un’occhiata alle catene, ma non ce n’è ancora bisogno. Come ha fatto quel maledetto tir a mettersi di traverso? Afferro la borsa accanto e torno alla guida, mentre un clacson mi ricorda che ci stiamo muovendo. Mi volto verso la macchina che ha suonato e vedo una signora sulla cinquantina dritta sullo sterzo come se al posto del sedile ci fosse un palo. Mi ricorda mia suocera. La mando all’inferno con un cenno, poi penso che c’è già all’inferno. Appoggio la borsa nel sedile accanto e riparto.

Ho i piedi congelati, non li sento quasi più. Le scarpe da tennis sono ormai impregnate di quella melma schifosa che c’è in strada, neve e fango. Il motore non è più caldo, provo a mettere il riscaldamento a tutta ma mi arriva in faccia una ventata gelida. Spero solo che ci muoviamo abbastanza da far alzare un po’ la temperatura. Accendo la radio per distrarmi, ma sembra che tutto il mondo si sia messo d’accordo per prendermi per il culo. Isoradio dice che a Pistoia ci sono due chilometri di coda, tra Firenze e Sasso Marconi hanno chiuso l’autostrada, tra Pisa e Pontedera sono obbligatorie le catene a bordo. E per concludere, rallentamenti vicino Arezzo. E Siena? Io sono paralizzato da quasi quattro ore e nessuno dice niente. Guardo la radio e lei gracchia e smette di funzionare.

* * *

La sala operatoria era stata allestita in poche ore, ma i macchinari necessari c’erano tutti ed erano tra i migliori in circolazione. Intorno al letto c’erano quattro medici e tre gorilla armati di pistola. Disteso sul materasso, un uomo grasso e calvo stava dormendo. Portava la maschera per l’ossigeno ed era pieno di tubi che gli entravano e uscivano dal corpo.

Una donna, molto distinta e truccata, fumava e camminava nervosamente fuori dalla stanza, quando uscì il capo dell’equipe. Era un tipo basso e magrissimo. A prima vista sembrava potesse cadere con un soffio di vento, ma bastava guardarlo negli occhi per cambiare subito idea. Il suo sguardo penetrante era in grado di minacciare con la stessa efficacia di un’arma da fuoco.

— Se non operiamo entro poche ore, lui muore.

La donna si mise a sedere, poi si alzò di nuovo e si accese un’altra sigaretta, ma le arrivò uno schiaffo violento che gliela fece cadere di bocca.

— Sei troppo vicina alla sala operatoria. Qui non si fuma. — Spiegò il dottore con calma. Sembrava impossibile che lo schiaffo e la frase fossero partiti dalla stessa persona.

— Tu pensa a salvarlo, o lo sai che ti succede!

— Senza un cuore nuovo, lui muore. Senza un cuore nuovo entro poche ore. Tu portami qui un cuore nuovo e io gli salvo la pelle.

La donna si rimise seduta. Sembrava avesse ritrovato un po’ di calma.

— Il cuore sta arrivando.

Prese un’altra sigaretta, ma prima di accenderla ci ripensò e la ripose nel pacchetto.

— Bene — disse il medico. E rientrò in sala.

* * *

Finalmente ho superato il cartello del cervo. Significa che mi sono mosso di cinquanta metri. Non vedo più il camion dei pompieri, sono spariti dietro alla curva. Un messaggio sul cellulare: la sua segreteria ha ricevuto una chiamata dal numero blabblabbla. Mia madre, vorrà sapere se ci sono per cena. Ma non capisco perché il telefono non abbia squillato. Provo a richiamarla e il cellulare mi risponde con quello strillo odioso: impossibile effettuare la chiamata. Non c’è campo, anche se il display segna quattro tacche. Cos’è, all’inferno ci vuole il trial band? Si sta esaurendo pure la batteria, meglio lasciar perdere.