Qualche anno fa, da qualche parte in Francia, ospite di amici (ovviamente appassionati di polar). “Ah, le polar bang bang, c’est fini maintenant!” A dirlo, che il giallo d’azione violento era finito, una sussiegosa giornalista francese, collaboratrice addirittura di Le Monde, quindi io zitto e mosca… Chissà se Madame avrà modo di leggere questo Pioggia Rossa di Michael Crow, un romanzo dove non solo si fa bang-bang, ma si parla di bang-bang, del bang-bang passato, di quello prossimo, dell’effetto che fa fare bang-bang… che "ferri" è meglio usare, di che calibro, ecc. ecc. Qualcosa di analogo, con tutte le diversità tra i due romanzi, al bellissimo Corri! di Douglas Winter (Einaudi Tascabili, 2002) duro ritratto al piombo dell’“America oggi”. Narratore, nonché assiduo praticante di bang-bang, l’ispettore Luther Ewing, singolare incrocio tra padre nero (ovviamente ex-marine) e madre vietnamita, in forza all’Antidroga della polizia della contea di Baltimora. In coppia con il mastodontico collega Cutrone detto Ice Box (=Frigorifero), poliziotto onesto e prossimo padre di famiglia (se pensate alla coppia di Arma letale, la risposta è "sì"), Luther dà la caccia a spacciatori e trafficanti di ogni genere, bad boys del ghetto nero e annoiate ragazzine di buonissima famiglia. Improvvisamente, però, le cose prendono una brutta piega; ci sono in giro dei nuovi bad boys, gente venuta da fuori, molto professionale, molto esperta e moooolto cattiva. Schegge impazzite del crollo (sembra ieri…) dell’impero sovietico. Che non esitano, per farsi largo nel solito, sempre più lucroso mercato della droga, a far fuori una sfilza di spacciatori, famiglie comprese. E dal metodo e dall’attrezzatura che usano per fare bang-bang, Luther intuisce chi sono; non perché è uno Sherlock Holmes a mano armata, ma perché li ha bazzicati, è stato amico del loro capo. Sarajevo, anni ’90, squadre di mercenari, provenienti dalle Forze Speciali di vari paesi, ingaggiati per combattere a fianco dei difensori della tormentata città contro i Serbi: agguati, incursioni, sniping e counter-sniping… e un sacco di morti, certo, perché fare bang-bang, di solito, fa morire la gente. Gente che di certo merita una dura punizione, che sia un massacratore serbo o uno che spaccia crack ai bambini; ma nel mondo di Luther, uno a cui “…hanno disinstallato il software "non-uccidere” la dura punizione non può che uscire dalla canna di un’arma, naturalmente di calibro adeguato…
Adrenalinico, violento, alquanto macho; molto cinematografico e molto glamour (un po’ sui generis, certo…) scandito da dialoghi secchi e ritmati, pieni di gergo da strada e pesanti battute, Pioggia Rossa è un thriller moderno, un po’ impasticcato, con qualche pausa lenta che permette di conoscere meglio il primattore e i principali comprimari (negli USA è già uscito il seguito, sempre con Luther protagonista). Adatto a un pubblico maschile (e alle numerose femminucce con le palle…), firmato sotto pseudonimo da uno “scrittore americano molto apprezzato dalla critica” il romanzo segna l’ingresso delle edizioni Kowalski in un segmento editoriale per loro del tutto nuovo, e fa davvero ben sperare per le prossime uscite.
In effetti, ce l’avevano detto da tempo che anche le formiche si incazzano. Il guaio è che adesso sparano, pardon, fanno bang-bang. Chi lo dice a Madame?
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