Una donna cammina attraverso le strade di Parigi. Ha fretta. A un certo punto si ferma, entra in un palazzo. Dopo avere bussato a una porta fa il suo ingresso in uno studio e - guardando negli occhi l'uomo che ha di fronte a sé - gli racconta i suoi problemi con un marito che non la desidera più dopo "l'incidente". Appuntamento alla settimana successiva per un'altra ora di analisi? Sì?! Può diventare la sua nuova paziente? Perfetto! Arrivederci. Ma l'uomo cui è stato raccontato ogni dettaglio di una sessualità sofferta non è il famoso psicologo che la donna crede essere: è un commercialista la cui unica "colpa" è quella di avere l'ufficio allo stesso piano del medico. Perché non ha parlato, protestato? O meglio: perché ha lasciato andare via quella donna che ha fornito solo un nome : "Anna" e un recapito telefonico rivelatosi falso? Che incidente è capitato al marito e qual era il gioco erotico che ossessionava lui e lei e che è sfociato in una pseudo tragedia? Questa l'intrigante premessa di Confidenze Troppo Intime nuovo film, nonché piccolo capolavoro diretto da Patrice Leconte, regista di pellicole estremamente interessanti come Ridicule, L'uomo del treno e La ragazza sul ponte.

Nelle intenzioni del suo autore Confidenze Troppo Intime è un thriller ambiguo. Un noir sui generis in cui nulla e nessuno sono le persone che sembrano o - almeno - che vorrebbero apparire. Come in un romanzo di Chandler tutti i protagonisti hanno un segreto inconfessabile. L'unica grande differenza è che qui non si tratta di omicidi e di crimini contro la persona o il patrimonio. Anzi. Le vittime, semmai, sono proprio l'uomo e la donna che - per caso - si trovano l'uno dinanzi all'altra dopo un errore diventato una consuetudine. Da un lato c'è un professionista serio e invecchiato dentro se stesso, dall'altro una donna enigmatica e fatale che - forse - non è esattamente chi dice di essere e che - soprattutto - non è affatto chi è stata costretta a diventare. In questo senso Confidenze Troppo Intime risulta estremamente fascinoso. Tutte le sfumature e i toni del noir vengono diluiti su un percorso emotivo personale, molto comune che ciascun spettatore può identificare chiaramente. Tra i due nasce una relazione profonda, una sorta di cura reciproca, ma soprattutto una notevole intimità data non tanto dal racconto riguardo al sesso, bensì da quello riguardante loro stessi. Intenso, mai scontato e puntellato da un grandissimo humour, il film è un vero e proprio thriller dell'anima dove solo alla fine tutti i tasselli andranno a posto quando tutti i personaggi sembreranno perdere la propria maschera. Fortemente ispirato da Hitchcock, Confidenze troppo intime è affascinante e insolito, mentre segue il punto di vista del protagonista maschile che - come in ogni noir che si rispetti - tenta di arrivare a scoprire la vera identità della sua "amatissima" avversaria. Il problema è solo uno: lui è davvero chi crede di essere? E quanto potrà reggere questo suo travestimento agli occhi di un mondo che pare ignorarlo?