"C'è chi dice che la Patria sia dove sei nato, altri dove ti riconoscono, e altri ancora quella per cui vorresti morire. Non lo so cosa fosse per me... so soltanto che adesso era venuto il momento di prendere una decisione."

Sulla base di questo incipit di Carlo Lucarelli i partecipanti al concorso del MEI 2004, il Meeting delle Etichette Indipendenti che si è tenuto a Faenza il 27 e 28 novembre, hanno scritto un racconto sul tema della memoria e della resistenza.

Tra gli oltre 200 racconti, Carlo Lucarelli ha scelto L'uomo nero di Davide Maria Ialeggio quale migliore opera per il concorso sul tema della Resistenza. Il racconto sarà pubblicato nel libro che uscirà il prossimo 25 aprile 2005 a cura del Museo della Resistenza di Cà di Malanca insieme ai racconti di altri scrittori come Cristiano Cavina, Eraldo Baldini, Fabio Mongardi, Pino Cacucci e altri, oltre allo stesso Lucarelli. Sono tre gli altri racconti segnalati: La fiamma di Dante di Annamaria Bonavoglia, 13 anni di Matteo Caccia e il racconto senza titolo di Stefania Pillon. Il MEI 2004 sta studiando una formula per realizzare una piccola pubblicazione che permetta a tutti di vedere la luce. La proclamazione dei vincitori è avvenuta all'apertura del Mei 2004 sabato 27 novembre alle ore 9 alla presenza di oltre 200 persone, presenti il Vice Presidente della Regione Emilia-Romagna Del Bono e il Sindaco di Faenza Claudio Casadio, oltre a storici e giornalisti come Pasquale Cascella e altre personalità insieme a tanti ex partigiani. Grande soddisfazione tra gli organizzatori per l'alto numero di racconti pervenuti e per la consistente presenza di giovani tra gli autori in un concorso dedicato alla Resistenza.

"Ci sono dei momenti storici che è importante e necessario ricordare - ha detto Lucarelli in occasione della premiazione - l'importante è non tanto, o non solo, il recupero dei fatti in sé, a questo ci pensa la storia, ma il recupero dell'emozione dei fatti. Ecco, questo è quello che deve fare la letteratura. L'importanza di concorsi come questo è proprio il fatto che aiutano a mantenere viva la memoria dell'emozione dei fatti. Ognuno dei racconti che sono arrivati portava con se questo bisogno: ricordare. La scelta non è stata semplice, i racconti arrivati erano davvero tanti, e ognuna delle storie raccontate meritava di essere ricordata. L'autore del racconto vincitore, L'uomo nero, ha avuto la capacità di trasformare un fatto che potrebbe essere veramente accaduto in un racconto suggestivo ed emozionante, dove l'orrore della guerra e della morte senza senso portano ad una presa di coscienza e ad una sorta di perdono universale suggellato dalla purezza e dalla semplicità di "…una canzone per far dormire i bambini". Ognuno dei racconti selezionati porta in se questo senso di riscatto, questa presa di coscienza che porta all'azione, alla necessità di agire per cambiare le cose. Così ogni microstoria narrata in questi racconti diventa universale e rappresentativa del sentimento che la parola "resistenza" racchiude in sé per ognuno di noi".