Il titolo completo sarebbe One Shot, One Kill, ossia "un colpo, un morto". Ma per l'underground ludico in cui si è diffuso clandestinamente negli ultimi anni, questo gioco si chiama semplicemente con la sigla OSOK.

Ora OSOK ha raggiunto un'edizione cartacea, presentata alla fiera Lucca Comics & Games dall'editore sanremese Rose&Poison. In estrema sintesi, si tratta di un gioco di ruolo per storie che vanno dal pulp al trash, con frequenti incursioni nei polizieschi anni '70, nel cinema di arti marziali di serie Q e anche in qualche altro sottogenere particolarmente fetente.

L'autore, Raffaele "RafMan" Vota (che tra l'altro è il tizio biondo raffigurato in copertina: uno con cui è meglio non scherzare...), così introduce la propria creatura.

Cosa? Volete sapere che cos’è “One Shot One Kill”? Okay gente, niente di più facile: OSOK è un Gioco di Ruolo, ma badate bene, uno di quelli davvero BASTARDI.

Gli “Eroi” interpretabili non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle mammolette degli altri sistemi di gioco (non per niente vengono chiamati “Duri”), di conseguenza non seguono la massa ma pensano pericoloso, vivono pericoloso e... sono dei veri e propri BASTARDI!

Se vi piacciono i film di John Woo (quando era ancora bravo...), del Maestro Quentin Tarantino, quelli di Hong Kong anni ’70 in super kung fu-style, impazzite per il filone trash e per le gesta dei vari Bruce Willis e Bruce Lee di turno (per non parlare di Vin Diesel), allora adorerete OSOK, un gioco di ruolo BASTARDO per giocatori BASTARDI.

OSOK è un viaggio allucinante fatto di sparatorie al rallentatore, camminate sui muri con stop-motion finale, battute tremendamente brutte (o particolarmente stilose), recitazione prossima allo zero, mostri gommosi anni ’50, vendicatori tossici e maleodoranti, buchi nella sceneggiatura e buchi in fronte a tutti i suoi detrattori. L’ho già scritto che OSOK è davvero BASTARDO?

Pochi calcoli, molto talento, una quintalata di STILE, un paio di dadi a sei facce (i proiettili degli impavidi) ed un sano ed innocuo istinto ludico-omicida sono le uniche cose che vi serviranno per iniziare questa epopea di inaudita violenza a metà strada tra il noir ed il pulp, il trash e lo splatter, il bizzarro e l’autodistruttivo, il poliziesco anni ’70 ed il colossal ipercinetico.

One Shot, One Kill

di Raffaele "RafMan" Vota

Rose&Poison

100 pagine, brossura

Copertina: Sergio Giovannini

Art direction: Sergio Giovannini