Tom Egeland è un giornalista che per oltre venti anni ha lavorato come reporter di un quotidiano di Oslo e ha scritto già tre thriller che hanno avuto un ottimo successo in patria e ora con questo romanzo dal titolo Il cerchio si chiude la Bompiani lo presenta al lettore italiano.
Nella parte iniziale sembra un semplice romanzo archeologico ma ben presto il lettore viene immerso in un thriller elettrizzante che ricorda molto il Codice da Vinci ma quest’ultimo, è bene ricordare, è stato scritto due anni dopo.
Bjorn Belto viene chiamato a presenziare agli scavi presso l’antico monastero di Verne, affidato, a partire dal 1100, all’ordine dei Cavalieri di Malta. Durante gli scavi viene trovato uno scrigno d’oro dal contenuto misterioso. Per evitare che il Direttore dei lavori, l’inglese Llyleworth, se ne appropri, Belto nasconde lo scrigno e il suo contenuto. Da questo momento, contro di lui si scatena una vera e propria caccia all’uomo, che costringe Belto alla fuga e, per salvare la pelle, a decifrare il contenuto dello scrigno.
Le vicende tumultuose portano Belto dal monastero norvegese a Londra, a Parigi, fin nel Sinai, in una rete di indizi decifrati in biblioteche, falsi e veri informatori, depistaggi e tranelli, fino alla scoperta del vero significato dello scrigno: affidato dal 1186 all’ordine dei Cavalieri di Malta a Gerusalemme, va perduto quando tre monaci dell’ordine, con la disposizione di nascondere la reliquia nel Monastero di Verne, muoiono in circostanze non chiare. La setta continua a vivere in clandestinità e, sotto falsi nomi e false committenze, gli adepti si adoperano per recuperare lo scrigno, fino all’ultima fortunata ricerca cui Belto ha partecipato.
Giunto nel Sinai, nello scontro finale con il Grande Maestro della setta, a Belto viene rivelato il contenuto dello scrigno: un manoscritto con l’indicazione del vero sepolcro di Gesù, che cela il vero Vangelo.
Il cerchio si chiude di Tom Egeland (Sirkelens ende, 2001, Traduzione Margherita Podesta Heir, Bompiani, collana Narratori Stranieri Bompiani, pag. 443 - euro 18,00) - ISBN 88-452-3494-0
Tra Il Cerchio si chiude e Il Codice da Vinci di Dan Brown ci sono notevoli somiglianze.
Il perno della vicenda è la presunta storia segreta di Gesù: la sua mancata morte sulla croce, il suo matrimonio, la sua discendenza.
Hanno grande rilievo i vangeli apocrifi, ritrovati nel 1945 a Nag Hammadi, in Egitto.
Uno studioso attraversa tutta l'Europa per dipanare le tracce del giallo. Come luogo chiave per dipanare l'intera faccenda viene scelta la chiesetta francese di Rennes-le-Château, sui Pirenei.
Un ruolo principale è affidato a un albino.
Dice Tom Egeland: "Sono felice di avere scritto per primo il mio libro. Altrimenti sarei stato accusato io di plagio".
Sia Egeland sia Brown hanno attinto dal libro di Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln, intitolato Il santo Graal.
In questo saggio del 1982 si illustrano già tutti i presunti misteri e complotti su cui si fondano i due romanzi.
Egeland e Brown non lo negano.
Ma se il norvegese si mostra consapevole che le tesi di Baigent, Leigh e Lincoln sono solo sciocchezze utili a inventare un romanzo, l'americano sembra prenderle sul serio.
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