Raccontati in un racconto
Il mistero di Baker Street
Londra, 1887 (o forse no). La nebbia avvolgeva le strade come un manto denso e impenetrabile, mentre i lampioni a gas proiettavano una luce fioca e tremolante sulle facciate gotiche delle case. In una stanza arredata con gusto e un tocco d’eccentricità, tra scaffali carichi di volumi di narrativa e polverosi trattati scientifici, sedeva un uomo sulla sessantina dallo spirito curioso. Appassionato lettore di racconti di investigazione, il signor Luigi Pachì era noto nei circoli intellettuali per le sue teorie audaci e le sue brillanti deduzioni. Ma ciò che lo distingueva veramente era la sua passione per la narrativa speculativa: storie di mondi lontani, di macchine prodigiose e di viaggi nel tempo popolavano la sua immaginazione.
Quella sera, però, un mistero ben reale lo attendeva. Mentre si dedicava alla revisione del palinsesto per Europa Radio Jazz — una stazione pionieristica che sperava potesse trasmettere prima o poi in tutto il mondo raffinate melodie swing attraverso un rivoluzionario sistema di streaming che aveva in mente — ricevette una visita inaspettata. Il maggiordomo annunciò l’arrivo di un certo ispettore Grimsby della polizia di Scotland Yard.
«Signor Pachì,» esordì Grimsby con tono grave, «abbiamo bisogno del suo acume. È scomparso il professor Aldous Wren, eminente scienziato e suo buon amico. Si dice stesse lavorando a una macchina capace di trasmettere suoni… attraverso l’etere!».
Gli occhi di Luigi Pachì si illuminarono. «Una macchina radiofonica? Avete per caso trovato indizi?»
«Solo questo,» rispose Grimsby, porgendogli una piccola sfera di metallo incisa con simboli sconosciuti.
Con il cuore che batteva forte, Pachì esaminò l’oggetto. Non c’erano dubbi: era di origine non terrestre. Forse un congegno di un’altra civiltà? O un esperimento troppo audace del professor Wren?
L’indagine lo portò attraverso i club esclusivi di Mayfair, tra le nebbie di Whitechapel e persino sui campi da golf di Richmond, dove, tra una buca e l’altra, raccolse preziose informazioni. La sua mente analitica, nutrita dai romanzi gialli di cui era appassionato, non lasciava scampo agli indizi.
Alla fine, in un laboratorio segreto sotto le rovine di un’antica chiesa, trovò il professor Wren prigioniero… di una creatura venuta dalle stelle. Con sangue freddo e ingegno, Luigi Pachì usò alcune frequenze sperimentali per destabilizzare la creatura, salvando l’amico e sventando una minaccia che avrebbe potuto cambiare il corso della storia.
Tornato a casa, si concesse una serata di relax, con un libro di racconti gialli sulle ginocchia e la consapevolezza che, anche nella Londra vittoriana, la fantasia e l’ingegno potevano risolvere qualsiasi mistero.
Racconta il tuo viaggio con Delos
Il mio viaggio con Delos parte da molto lontano. Io, Silvio Sosio e Franco Forte (soci della casa editrice) ci frequentiamo da quasi mezzo secolo, fin dai tempi del City Circolo d’Immaginazione di Milano. Abbiamo dato vita a fanzine, riviste di SF su computer, siti web tematici, programmi radio, per poi passare alla creazione, prima dell’associazione Delos Books, e poi della casa editrice Delos Digital, Per un certo periodo, nel nostro viaggio, abbiamo avuto socio anche Gianfranco Viviani (l’editore della Nord) che ci ha lasciati prematuramente.
Per anni in Delos ho svolto il ruolo di amministratore delegato e tutt’ora curo parecchie collane. Quella più longeva è Sherlockiana, che a breve raggiungerá la sua cinquecentesima uscita e che propone apocrifi di autori internazionali e di casa nostra con un titolo a settimana. L’universo del detective di Baker street viene anche coperto con le collane che curo Sherlockiana Saggi e Sherlockiana Investigazioni (oltre alla rivista Sherlock Magazine, giunta al n. 63 e che dirigo fin dal suo inizio). Altre collana da gestite per Delos: Innsmouth (dedicata ai racconte weird, che ha al suo attivo quasi 150 titoli), Atlante del Giallo (saggistica) e TechnoVision (uno sguardo a come le tecnologie stanno trasformando la nostra società). Insomma, non c’è mai molto tempo per fermarsi come si può immaginare…
Racconta cosa prevede il tuo futuro da scrittrice
Per il futuro prevedo di continuare a seguire tutte le collane suddette. Proseguirò a gestire il premio Sherlock Magazine e l’antologia annuale Toscanaingiallo.it, assieme a Lucio Nocentini. E naturalmente – anche se al di fuori della Delos – continuerò la mia collaborazione più che decennale anche con Mondadori, per la quale – come consulente editoriale – seleziono i romanzi che escono mensilmente in edicola nella collana Il Giallo Mondadori Sherlock fin dal suo esordio, supportandoli inoltre con una mia appendice che inquadra di volta in volta il romanzo e l’autore pubblicato.

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