Raccontati in un racconto
Caro Salvatore, grazie per questa possibilità, innanzitutto. Il mio racconto è molto semplice e genuino. Da bambina ero molto silenziosa, la maestra mi chiamava “mutolina”, perché non parlavo mai. Amavo invece scrivere i miei pensieri, raccontare cosa provavo, tirare fuori ciò che avevo dentro attraverso le parole. Per questo, spesso lasciavo pensierini alla maestra o ai miei familiari. Accanto a questa timidezza molto impattante nella vita quotidiana, sognavo di solcare le assi del palcoscenico, interpretando attrici e ballerine. Immaginando di stare su un palco, tutta la paura svaniva. Improvvisavo veri e propri show di cui scrivevo anche la pubblicità, con canzoni, balli e poesie recitate. Questi due aspetti di me mi accompagnano anche adesso che la timidezza si è affievolita. Scrivo e insegno danza. Sono salita sul palco a 5 anni e da allora non ho più smesso, ho scritto il mio primo pensiero appena ho imparato a mettere insieme le parole e da allora non ho più smesso, né ho mai pensato di cambiare questa modalità di espressione: scrittura+danza.
Con il tempo queste due arti che si sposano in me così bene, si sono compensate l’un l’altra. Ci sono stati momenti nella mia vita in cui ho ballato tantissimo, su tanti palchi, fino in America. Altri, in particolare adesso, dove la danza è per me un’attività intima e spirituale tra me e poche persone, per condividere energia e bellezza, mentre la scrittura è il mezzo con cui raggiungo gli altri.
Se guardo avanti, penso che danzerò e scriverò. Sempre.
Racconta il tuo viaggio con Delos
Ho iniziato il mio percorso con Delos nella rivista Writers Magazine Italia, prima come redattrice e poi come caporedattrice con Claudia Cocuzza. Successivamente ho curato l’antologia erotica Giochi di Coppia, e la 365 racconti gialli thriller e noir.
Delos è una casa editrice accogliente e trasparente. Mi piace sottolineare quest’ultima parola “trasparente”.
Racconta cosa prevede il tuo futuro da scrittrice
In questo momento della mia vita ho voglia di immagazzinare sensazioni. Ho appena cambiato casa e mi sono trasferita a vivere sul lago. Ho necessità di assorbire questo nuovo luogo, renderlo mio e raccogliere emozioni nuove. Ho una spiccata sensibilità del corpo nel luogo. Ho bisogno di “stare” e di “sentire” le cose che mi circondano. Questo si riflette molto nella mia scrittura. Quindi, visto che sto vivendo un momento di novità, da un paio di mesi non sto scrivendo, perché mi serve abituarmi a nuovi odori, nuova luce, nuovi suoni che mi circondano. Appena sarò pronta, inizierò a scrivere una nuova storia che da un po’ spinge per essere raccontata.
Grazie.

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