Conoscevo Minette Walters come una meastra del mystery inglese, capace di  evocare atmosfere alla Agatha Christie con perfetti meccanismi d’intrigo supportati da dialoghi spigliati. Sapevo anche, però, della sua anima libertaria, della necessità provata verso il lettore di raccontare storie attuali a sfondo sociale. Mi sono quindi avvicinato alla lettura di questo romanzo, in originale Disordered Minds, con il ragionevole dubbio riguardante la sua capacità di cambiare registro. Be’, devo dire, e spero che nessuno se la prenda, che consiglierei caldamente la lettura di Prove sepolte a tutti quegli autori - italiani e non - che vogliono scrivere “gialli sociali” e, spesso, si scordano della trama thriller che, qualunque sia il "messaggio"’ che lo scrittore vuol trasmettere, deve restare rigorosa e seguire certe regole che non lascino con la bocca amara chi è abituato a far… quadrare i conti.

La Walters ci parla dell’Inghilterra in guerra - con l’Iraq - dei pregiudizi sociali e razziali, della periferia degradata, della droga, di riscatti e caratteri “veri” senza perdere un solo colpo. Partendo da un’indagine troppo frettolosamente chiusa su un omicidio addossato a un giovane ritardato mentale uccisosi poi in prigione, l’autrice porta in primo piano due caratteri forti e contraddittori. Un professore di origini extra comunitarie, pieno di complessi e pregiudizi e una donna non più giovanissima, libertaria nell’animo ma frustrata dalla vita. Tra i due sono subito scintille eppure, complice l’agente letterario di lui, si crea un sodalizio che riesce a scalzare la patina di cenere che s’è incrostata sul delitto. E la risoluzione del caso che, ripeto, non fa una grinza rispetto ai canoni classici, corrisponde a una rinascita personale dei due protagonisti e riesce anche a inquadrare il periodo storico attuale con tutte le sue contraddizioni senza diventare pedante o retorica. Un romanzo godibilissimo ma che ha anche qualcosa da insegnare a chi pensa che il giallo classico non abbia più frecce al suo arco e si sia distaccato dalla realtà.