La moda era stata lanciata qualche anno fa da Margaret Doody con il suo Aristotele Detective, che aveva fatto una comparsa nei Gialli Mondadori per poi articolarsi in una collana di diversi casi pubblicati da Sellerio. In fondo è la scoperta dell'acqua calda: chi meglio di un filosofo, abituato alle sottigliezze del pensiero, può applicare la propria mente deduttiva per risolvere il mistero dietro un delitto?

Seguendo un approccio simile, ora la casa editrice Barbera pubblica in italiano questo romanzo che ha come protagonista, invece dello Stagirita, proprio il filosofo del cogito ergo sum: René Descartes, al secolo Cartesio.

La vicenda in cui si trova coinvolto il nostro riguarda l'inspiegabile omicidio di un cavaliere, avvenuto a metà del Seicento in una Parigi già agitata da tumulti politici e sociali. Del delitto viene incolpata una graziosa fanciulla, che viene salvata da un giovane studente convinto della sua innocenza giusto un attimo prima che la folla la linci. Manco a dirlo, lo studente si invaghisce della ragazza e farà di tutto per discolparla; ed è a questo punto che richiede l'intervento della mente più brillante del suo tempo, quella appunto di Cartesio. Per risolvere il caso, il filosofo dovrà applicare tutte le più recenti acquisizioni in fatto di moto dei gravi, leve e bilance; per scoprire, alla fine, che il colpevole potrebbe essersi ispirato proprio ai suoi studi, e che se è vero che la penna ne ferisce più della spada, è altrettanto vero che una mente sufficientemente affilata può uccidere molto più che una penna.

Tutta la storia è inserita all'interno di un quadro storico ricostruito minuziosamente, sia negli eventi parigini sia nel nugolo di comprimari realmente esistiti (Padre Mersenne, Gassendi) che incrociano la vita e le indagini non ufficiali di Cartesio. Addirittura in appendice al volume si trovano alcuni estratti da opere, trattati e lettere del filosofo, per approfondire il contesto in cui si muoveva Descartes.

Gli autori hanno una carriera accademica nel ramo della filosofia e si vede; dove difettano è invece nella costruzione del romanzo in quanto tale. I personaggi sono privi di una reale profondità e i dialoghi spesso si perdono in digressioni filosofiche che hanno ottime probabilità di risultare noiose per i non addetti ai lavori. L'impianto generale della storia, poi, regge molto male; gli "stacchi" tra un capitolo e l'altro in particolare sembrano collocati un po' a caso.

Peccato perché l'idea era buona. L'enigma di Cartesio fa parte di una collana di romanzi legati alla storia del pensiero dell'editore Barbera, che ha già in catalogo altri titoli interessanti a cui non possiamo che augurare miglior fortuna. La presente opera resta comunque di qualche interesse, a titolo di curiosità, per chi abbia avuto l'occasione di conoscere Cartesio tramite i propri studi e volesse vederlo all'opera nelle inedite vesti di detective.