NUMERO 40

“Novità sulla ragazza scomparsa?”, chiese il Giudice Capo sul green,

mentre stava tentando di imbucare la terza palla della giornata.

“Molte”. Il Commissario l’aveva raggiunto al Golf Club immediatamente

dopo la telefonata.

“Sono tutt’orecchi. La signora mi ha chiamato all’alba per sapere se ci

stavamo dando da fare… sa com’è, la Vedova di un pezzo grosso se lo

può permettere”. Il Giudice imbucò da tre metri. “Birdie”, esultò.

“Ecco, ieri mattina ho sentito le Sorellastre. Dicono che l’Orfanella

era insofferente da qualche giorno, svolgeva le sue incombenze di

malavoglia e si chiudeva spesso in camera sua a canticchiare. Sabato

è uscita di nascosto, sembra in bicicletta visto che è scomparsa pure

quella”.

I due si incamminarono verso la quarta buca, seguiti dal caddy.

“Poi ho sentito qualche informatore. Sembra che sabato ci fosse un

rave party nel quartiere, organizzato da un balordo che si fa chiamare

Principe. Tempo fa gli è morto il padre, che faceva il calzolaio, e gli

ha lasciato la bottega. Che lui ha trasformato in base per lo spaccio,

oltre a lavorarci”, continuò il Commissario.

“Lavorarci poco, penso, visto che nessuno si fa più risuolare le scarpe”.

Il Giudice posò la pallina sul tee.

“Già. Comunque iersera l’ho fatto prelevare e portare in centrale. L’ho

messo con le spalle al muro, minacciandolo per via delle cosette che

vende, e lui ha ammesso di conoscere l’Orfanella. Dice che la settimana

scorsa è arrivata con delle scarpe numero 40 da rimpicciolire,

raccontandogli che erano scarpe usate da una Sorellastra che le aveva

buttate, ma a lei piacevano e così le ha raccolte. Poi dice che non l’ha

più vista”.

“E le scarpe, le ha ancora lui?” chiese il Giudice colpendo la pallina.

Il Commissario sorrise tronfio: “Bella domanda. Me lo sono chiesto

anch’io e siamo andati a cercarle. E nel retrobottega abbiamo trovato

l’Orfanella. Completamente fatta”.