Nicola Verde ci ha abituati negli anni alla discreta e tenace presenza del maresciallo dei Carabinieri Carmine Dioguardi, personaggio della sua serie dei polizieschi sardi. Verde non è sardo, ma conosce perfettamente gli antichissimi miti e leggende della Sardegna interna e quindi selvaggia e violenta.
Ne“Il profumo dello stramonio – Il richiamo della strega. Storie sarde del mistero”l’autoreci regala un testo di antropologia sarda in forma di raccolta di racconti del mistero inteso in senso lato.
Il titolo è molto appropriato: la datura stramonium è una pianta dalle proprietà narcotiche e allucinogene, detta anche era del diavolo o della strega.
I dodici racconti, intervallati da intermezzi, preceduti da un prologo e seguiti da un epilogo, sono tenuti insieme dalla figura di un unico narratore, Salvatore Pinna, un vecchio dell’entroterra sardo, che incontra il nuovo maresciallo dei Carabinieri appena trasferito sull'isola.
Corrono gli anni Sessanta: alcuni elementi di modernità dal continente sono arrivate sull’isola, che però mantiene ancora gelosamente uno zoccolo duro di antiche credenze e tradizioni popolari.
Il maresciallo si trova a indagare sulla sparizione di un bambino, l’ultimo di una lunga serie. Altri bambini in un lontano passato sono spariti… inghiottiti dal nulla.Inizia così il racconto di storie di una terra senza tempo, con i suoi miti orrorifici, di cui fanno parte mostri marini, il mistero celato nelle antichissime domus de janas, streghe vere o presunte che tornano da un lontano passato, tori che annunciano la morte, guardiani della terra che dormono sotto i nuraghi, e altri misteri fuori dal tempo e dallo spazio. Per chi vuol conoscere tanti aspetti della cultura sarda arcaica, è un testo imperdibile dallo stile scorrevole.
La copertina, con l’immagine dell’Esorcismo di Goya,è curatissima e accattivante.
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