Dopo la trilogia dedicata alle storie dell’oscuro commissario Michele Balistreri, Roberto Costantini ha scelto un personaggio femminile per la sua seconda saga, Aba Abate, di professione spia specializzata in terrorismo islamico e nelle lingue e dialetti africani, in arte Ice. Due facce della stessa donna. La madre attenta e severa di due adolescenti con le turbe di quell’età, la moglie non troppo convinta di un marito perfetto, impiegata ministeriale: tutto questo è quello che appare alla luce del sole. La parte in ombra si chiama Ice, figlia di un alto dirigente dei servizi segreti da cui ha imparato molte cose fin da bambina, fra cui a mentire e a non avere paura, mai. Il suo compito, risalire ai mandanti di un attentato terroristico che si doveva attuare nel cuore di Roma e che è stato sventato all’ultimo minuto. Tutto ha un prezzo da pagare, in questo caso è stato molto alto perché è morto per mano di uno dei due terroristi il suo mentore, secondo padre e capo di una sezione dei Servizi segreti. Il lavoro la obbliga a frequenti e rischiose missioni in Libia con un suo collega.
Doppi giochi dei collaboratori mediorientali, dei suoi colleghi italiani e degli agenti della CIA che vogliono dirigere le danze in quanto si autodefiniscono i gendarmi del mondo. Mentre si svolge la vicenda di Ice, anche per Aba ci sono problemi in famiglia perché scopre casualmente che il marito l’ha tradita con la sua migliore amica e che i figli hanno ancora bisogno della sua assidua presenza. Una donna divisa in due, quasi una schizofrenia consapevole e accettata.
Interessante e complessa la trama, come in genere lo sono tutte le spy story. In questo caso, l’autore sceglie di alternare i capitoli in cui un’agente della CIA interroga Aba per decidere se scagionarla dalle accuse di tradimento ai capitoli del raccontodelle vicende accadute nei sei mesi precedenti.
Fin dal primo romanzo con protagonista Aba/Ice, Una donna normale, l’Autore sceglie di non esaurire il racconto della vicenda trattata ma di riprendere lo stesso filo nel romanzo successivo. Un po’ come un romanzo a puntate di antica memoria.
Roberto Costantini delinea e scolpisce tutti i personaggi, anche i minori, in ogni loro sfaccettatura, sia umana che professionale. Le descrizioni dei luoghi della Libia sono molto avvincenti dal momento che Costantini le conosce benissimo. Un elemento che mi ha molto colpito, la conoscenza dell’Autore delle procedure e delle operazioni dei servizi segreti e dei rapporti fra quelli dei vari paesi.
La copertina del volume è totalmente avulsa dal contesto della storia e inoltre per niente accattivante graficamente.
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