Per fortuna che c'è Lindau.
La casa editrice ci permette di scoprire o riscoprire un grande classico. Quasi sconosciuto in Italia, George MacDonald è ritenuto uno dei padri della letteratura fantasy, ispiratore di autori come C. S. Lewis o J. R. R. Tolkien. In epoca vittoriana, negli Stati Uniti, ha scritto pochi romanzi e alcuni racconti in cui rielabora la classica fiaba e la fa sposare con l'inizio della letteratura fantasy.
Gilbert Keith Chesterton, il creatore del famoso Padre Brown, citò "La principessa e i goblin" come libro che «cambiò la mia esistenza».
La principessa Irene vive in un castello situato in una verde vallata ai piedi di una montagna. Un giorno di pioggia, mentre si aggira per i corridoi nel tentativo di scacciare la noia, scopre una scala nascosta, che sale fino alla stanza più lontana della torre più alta. Qui avviene l’incontro con la sua trisavola, una specie di fata bellissima e apparentemente senza età che, all’insaputa di tutti, vive lassù in una camera meravigliosa e passa le sue giornate all’arcolaio tessendo fili magici.
Nel frattempo Curdie, il giovane figlio di un minatore, mentre è al lavoro nelle viscere della montagna, scopre un diabolico piano dei goblin, le subdole creature che si annidano nel sottosuolo. Rifugiatisi secoli prima in caverne scavate nella roccia per protesta contro le leggi del regno, ora tramano per distruggerlo; non solo, hanno anche intenzione di rapire Irene e darla in sposa al loro principe! Non c’è tempo da perdere, e Curdie si mette subito all’opera per proteggere la principessa, ma, nonostante il suo coraggio e la sua astuzia, avrà bisogno di lei e del dono magico fattole dall’antenata per vanificare le malvagie trame dei goblin.
Curdie è l'eroe semplice, umile che rilegge le fiabe classiche eliminando l'intervento di principi e cavalieri. Tolkien sarà influenzato moltissimo da questo romanzo, come da altri scritti di George MacDonald, per il suo Hobbit, piccolo eroe della grande saga del Signore degli anelli. Nel romanzo non manca una lettura in chiave religiosa, MacDonald era ministro di culto cristiano scozzese, e un tocco di umorismo che fa sorridere e non guasta mai.
George MacDonald (1824-1905), scrittore e poeta scozzese, amico e mentore di Lewis Carroll, è ritenuto uno dei padri della letteratura fantasy, nonché ispiratore di autori come C. S. Lewis o J. R. R. Tolkien. Dopo essersi trasferito a Londra ed essere stato nominato pastore in una chiesa congregazionalista, iniziò a dedicarsi alla scrittura, in particolare di romanzi fantastici, alcuni dei quali divenuti autentici classici della letteratura per ragazzi, come La principessa e i goblin e Sulle ali del vento del Nord. Nel 1879, dopo aver lavorato come docente alla University of London e aver tenuto un ciclo di conferenze negli Stati Uniti, si trasferì con la famiglia in Italia, a Bordighera, dove rimase una ventina d’anni. Al volgere del secolo, duramente provato da una serie di lutti familiari, fece ritorno in Inghilterra, dove morì nel 1905.
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