La Piemme presenta il thriller: Muori per me (2021) di Elisabetta Cametti.
La trama
Notte fonda, una ragazzina chiama la polizia: sua madre è scomparsa. Si tratta dell'assistente personale di Ginevra Puccini, una delle fashion blogger più famose al mondo. Il corpo di Julia viene trovato nelle acque del lago di Como, insieme a quello di altre quattro donne. I cadaveri presentano ulcere evidenti su pelle e mucose, una reazione allergica rara, causata da una sostanza sconosciuta, come accerta l'autopsia. Gli indizi, che puntano tutti a un unico colpevole, diventano una prova con la scoperta dell'arma del delitto. Quando il caso sembra chiuso, però, sulle pagine social di Ginevra Puccini compaiono dei video sconvolgenti: lei conosce il nome delle vittime non ancora identificate, la loro storia e il gioco perverso che le ha uccise. Ma Ginevra non si trova. Potrebbe essere il carnefice o la prossima vittima. La cerca la polizia. La cerca la sua famiglia. La cerca chi vuole metterla a tacere. Quelle immagini denunciano un sistema di corruzione e comando, rivelando la linea di sangue che conduce tra i rami di una famiglia potente e dentro una delle più importanti maison della moda internazionale. Dove forze dell'ordine e giustizia non sono mai riuscite ad aprirsi un varco, sono quei post a fare vacillare l'impero. Perché c'è una voce che i soldi e il potere non possono ridurre al silenzio, quella che rimbalza sui social network e diventa virale. Una voce che neanche la morte può fermare.
L'incipit
Farfalle e api si contendevano un’astranzia rosata. Le formiche correvano sullo stelo. Francesca si distese, lasciandosi affondare nell’erba. Osservò da quella prospettiva: la corolla cambiava colore a ogni passaggio di nuvole, mentre l’aria la faceva tremolare. Gli insetti si muovevano indaffarati come se la pianta fosse il centro dell’universo. Sentì di avere qualcosa in comune con loro: anche per lei esisteva un centro dell’universo, ed era proprio la montagna dove cresceva quel fiore.
Inquadrò e scattò una foto. Il clic stridette nella sinfonia di ronzii e fruscii di foglie.
Dalla rubrica del cellulare selezionò l’unico contatto a cui non aveva attribuito un nome ma un punto esclamativo, e inviò l’immagine. Senza commenti, perché non ce n’era bisogno.
Si alzò in piedi. «Orso, è ora di rientrare!»
Il pastore biellese scodinzolò, correndo verso il sentiero. Fiutò un ramo spezzato e lo addentò, per poi tornare indietro e salterellare di fronte a lei.
«Non ti stanchi mai, eh?» Afferrò il bastone e lo lanciò lontano.
Orso aveva tre anni. Nato in una cucciolata insieme a due femmine, era sempre stato il più vivace. A cinque mesi si era procurato un’occlusione intestinale ingerendo un pezzo di corda. Era una veterinaria, aveva capito subito che si trattava di un’ostruzione da corpo estraneo: il cane accusava forti dolori addominali e vomitava bile.
L'autrice
Elisabetta Cametti, classe 1970, con una laurea in Economia e Commercio in Bocconi, da vent'anni si occupa di editoria e lavora tra Milano e Londra.
La stampa l'ha definita "la signora italiana del thriller". Nel 2013 ha pubblicato il primo romanzo della serie K, I guardiani della storia, suo thriller di esordio e bestseller internazionale. Nel mare del tempo è uscito nel 2014 e Dove il destino non muore nel 2018.Nel 2015 ha inaugurato la serie 29 con Il regista, seguito nel 2016 da Caino, entrambi molto apprezzati da pubblico e critica. I suoi libri sono stati pubblicati in 12 paesi.È opinionista in programmi televisivi di attualità e cronaca su Rai1 e sulle reti Mediaset.
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