La collana “Il Giallo Mondadori” di dicembre (n. 3198) presenta Ventuno giorni (Twenty-One Days, 2017), con cui Anne Perry presenta una nuova generazione di personaggi.
La trama
Russell Graves, noto autore di biografie, è accusato di uxoricidio. Il cadavere della moglie è stato rinvenuto nella camera da letto, con l’osso occipitale spaccato e il viso e parte del corpo bruciati. Uno spettacolo spaventoso. Nessun segno di effrazione, nessun estraneo notato in casa dai figli o dal personale. Unico indiziato, dunque, il marito. Daniel Pitt, avvocato di fresca nomina, sta seguendo una causa delicata quando viene incaricato dallo studio legale di affiancare uno dei soci nella difesa di Graves. Il processo è in corso all’Old Bailey, il primo tribunale penale di Londra, e per un principiante come lui l’emozione è forte. Tanto quanto il desiderio di mostrarsi all’altezza davanti al padre, sir Thomas Pitt, capo della Sicurezza nazionale, e a chi vede nella posizione che ricopre un esempio smaccato di nepotismo. Ma la situazione è disperata. Le prove a carico sono schiaccianti, e sebbene emergano elementi che lasciano sospettare una montatura, manca il tempo per dimostrarlo. Perché, quando la condanna a morte sarà pronunciata formalmente, al suo assistito resteranno ventuno giorni prima che gli venga stretta la corda al collo. A Daniel, ventuno giorni per salvare un innocente dal patibolo.
L’incipit
L'accusato era da solo con il suo avvocato nella stanzetta che il tribunale riservava ai colloqui fra gli imputati e i loro legali.
— Finirò impiccato, vero? — chiese Roman Blackwell a voce bassa e in apparenza tranquilla; a Daniel, però, non sfuggì la paura nel suo sguardo. Non sapeva che cosa dirgli, il suo processo si stava mettendo male. Daniel esercitava l'avvocatura da un anno appena e si trovava addirittura a difendere chi rischiava una condanna a morte…
Del resto, non avrebbe potuto rifiutare l'incarico. Il padre di Daniel, sir Thomas Pitt, aveva espressamente chiesto al titolare dello studio legale che Daniel avesse quel caso. Blackwell era un investigatore privato, probabilmente di etica professionale non specchiata. Si era occupato di faccende piuttosto dubbie, per clienti la cui innocenza non era sempre stata lampante.
Blackwell era stato in polizia quando Thomas Pitt era stato a sua volta un poliziotto, in Bow Street, molti anni prima di entrare nella Sicurezza nazionale. All'epoca Pitt aveva apprezzato Blackwell, vuoi per il suo senso dell'umorismo, vuoi per la sua peculiare moralità. Gli era toccato di salvarlo in più di un'occasione dalle conseguenze di qualche suo atto donchisciottesco e fuori dalle norme; Blackwell aveva fatto lo stesso per lui, finché non era giunto il momento in cui Pitt aveva dovuto supplicare Blackwell affinché si dimettesse dalla polizia prima di commettere qualche errore irreparabile. Blackwell l'aveva accontentato, sia pure di malavoglia.
L'autrice
Anne Perry nasce a Londra nel 1938. Terminati gli studi incomincia a girare il mondo, facendo la hostess sugli aerei e a terra e lavorando anche nel settore alberghiero e in quello della moda. Tornata in Inghilterra nel 1972, dopo un lungo periodo trascorso negli Stati Uniti, la Perry inizia a scrivere romanzi storici. Il successo però le arride solamente quando ha l’idea di realizzare un romanzo poliziesco ambientato in epoca vittoriana. Incomincia così la serie dedicata all’ispettore Pitt, a cui farà seguito, qualche tempo dopo, quella incentrata sull’ispettore Monk. Entrambe le serie hanno ottenuto una vasta popolarità in Gran Bretagna e in tutto il mondo.
Info
Ventuno giorni di Anne Perry (Il Giallo Mondadori n. 3198), 256 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Marco Bertoli
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