L’Editore  è il titolo del primo romanzo di Mario Pinzi, storia di un personaggio scomodo e anticonformista protagonista di un giallo-noir dai risvolti inaspettati, ambientato a Parigi.

L'uscita del libro è prevista nel mese di ottobre, pubblicato dalla casa editrice bolognese CambiaMenti.

L’autore devolverà i suoi guadagni all’acquisto di un cane guida per una ragazza nonvedente.

Il romanzo racconta la storia di Christian Cherell, personaggio di prima grandezza della cultura e della finanza francesi, è stato barbaramente ucciso. Chi è l’assassino? Qual è il suo movente?

Attorno a questo spunto, così tipicamente di genere giallo, pagina dopo pagina si vanno intrecciando, sempre più fitte e avvolgenti, trame di altre vite e di altre morti, storie di uomini e di luoghi, vicende che cominciano e non finiscono, che vengono lasciate aperte, volutamente insolute. Di capitolo in capitolo l’interrogativo iniziale si va stemperando per lasciare spazio a narrazioni corali, ritratti di gruppo, descrizioni di personaggi indimenticabili come Vagabonda, la splendida rom amata da Christian.

Vicende di politica internazionale, intrighi della malavita organizzata, dinamiche di alta finanza, spaccati del mondo del jet-set e, soprattutto, una meravigliosa Parigi di un futuro prossimo venturo, ne sono la solida, armoniosa cornice. Il racconto procede di per sé così ammaliante che “trovare il colpevole” si fa via via sempre meno urgente, al punto che “chi ha ucciso Christian Cherell?” pare quasi un pretesto per dire ben altro, e ben di più.

Il romanzo si apre sulle esequie di Cherell. In Notre Dame, per l’ultimo saluto all’Editore, sono convenuti i suoi più cari amici, personaggi influenti e di grandi mezzi.

Il giorno seguente il notaio incaricato dell’esecuzione testamentaria consegna un manoscritto alla vedova: le memorie dell’Editore. La notte stessa la figlia adolescente se ne impadronisce, legge. Un prezioso libro nel libro, dunque, in cui si vanno delineando con sempre maggiore precisione l’affascinante figura di Cherell e la storia della folgorante carriera sua e dei suoi amici.

Al termine del lungo flash-back il tempo narrativo si riattualizza; il racconto riprende più dinamico, serrato, a tratti convulso, in una escalation di nuovi omicidi e altri crimini collegati all’assassinio dell’Editore, che vede coinvolti direttamente gli amici di Cherell.

Qualcuno li perseguita, li vuole distruggere – moralmente, finanziariamente, fisicamente – e la fatidica domanda iniziale – chi ha ucciso l’Editore? – riecheggia ora esponenzialmente moltiplicata Quando il finale arriva a sciogliere le tensioni e ricomporre il quadro di un mondo straziato, il lettore non potrà reprimere un sospiro di sollievo.

Mario Pinzi, al suo esordio nelle vesti di romanziere, è giornalista. Nato a Rimini, è bolognese di adozione. Questo romanzo rappresenta la realizzazione di un sogno meditato già in gioventù quando, ai suoi primi approcci con la carta stampata, abbozzava le sue esperienze su un taccuino. Così nasce L’Editore: una scommessa con se stesso, sempre rimandata ma mai dimenticata. Un omaggio, poi, alla Ville Lumière con i suoi misteri, il suo fascino, i suoi clochard che gli hanno raccontato, con la loro storia, quella della città.