Cosa può accadere se uccidi la madre di un “ragazzo difficile? Cosa può accadere se ammazzi la madre di quattro “ragazzi difficili”? Detroit, disoccupazione, lavori ai limiti della legalità, le leggi non scritte della strada: Angel, Jeremiah, Jack e Bobby sono i Four brothers da cui il titolo della pellicola, che tornano nella vecchia città per i funerali dell’amatissima madre adottiva. Seguiranno le tracce degli assassini, reclamando rivalsa per la genitrice e ben presto si troveranno invischiati in un’intricata vicenda dove a farla da padroni è la criminalità locale, la connivenza delle forze dell’ordine, l’incapacità a fornire alternative a un percorso già segnato. Getteranno la loro lenza agguerrita e determinata facendo abboccare via via pesci sempre più grandi sino ad arrivare al cuore degli avvenimenti e a innescare definitivamente il destino di cui sono gli artefici. Azione sostenuta, dialoghi serrati, colpi di scena ben orchestrati sono gli ingranaggi oliati di questo lungometraggio che scorre folgorante e cadenzato, evocando certo tipo di cinema classico col quale abbiamo imparato ad apprezzare il primo Scorsese: l’amicizia virile, la scanzonata e al tempo stesso dolorosa capacità di sopravvivenza nel mondo della malavita, le maglie acquitrinose della corruzione e dell’avidità, la mancanza di una qualunque reale presenza delle istituzioni. I riflettori sono puntati senza pregiudizio su individui che agiscono per necessità e istinto, in nome di un codice interiore che di volta in volta si chiama giustizia o vendetta: le due facce della medesima medaglia. Una visione ritmata che non lascia insoddisfatti e regala due ore di fuoco.