La Piemme porta in libreria un grande thriller firmato da Sam Hepburn: Il segreto perfetto (Her Perfect Life , 2017).
La trama
Quando hai una vita perfetta come quella di Gracie Dwyer, non hai neanche il tempo di chiederti: come ho fatto a ottenerla? Tra l'adorabile bimba e il marito ideale che si ritrova, con una carriera di chef decollata grazie a un libro diventato subito bestseller, in procinto di aprire il proprio ristorante, Gracie ha tutto ciò che desidera. Eppure… Eppure nella sua vita c'è spazio per l'imperfezione. Quando conosce Juliet è per caso, ma ben presto sembra che qualcosa di molto potente leghi le due donne, le cui figlie frequentano la stessa scuola. Nonostante mille differenze, Gracie e Juliet diventano amiche. L'imperfezione di Juliet è evidente: mamma single priva di mezzi, un ex marito pericoloso, un passato non limpido. Eppure Gracie sembra non poter fare a meno di lei. Ma quando a Juliet succede qualcosa di irreparabile, anche nella vita di Gracie cominciano ad apparire le prime crepe Qual è il segreto che sta dietro quest'amicizia? E come è stato possibile immaginare di mantenerlo per sempre? Nessun segreto è perfetto. E Gracie se ne accorgerà molto presto. Il debutto di Samira Hepburn è un thriller in cui la verità si svela a poco a poco, come le crepe di un edificio costruito sul nulla.
L'incipit
Scarpe col tacco picchiano sul pavimento sopra la testa di Juliet. Percorrono il salotto fino alla finestra. Poi tornano indietro — tac, tac, maledetti tacchi — fino alla porta. Juliet allunga le gambe sul divano sbattendo nel buio le palpebre assonnate mentre sposta lo sguardo dal pallido baluginare del televisore all'orologio del forno: le 2.13.
Si stende per alleviare il torcicollo e all'altezza degli occhi arrivano le prime fitte del post-sbornia. Scuote la bottiglia sul pavimento accanto a lei. È vuota. Rovista nel frigo e negli armadietti con un sussulto a ogni rumore che rompe il silenzio al piano di sopra: l'acqua del rubinetto che scorre, lo sbattere di un cassetto e l'infinito ticchettio di quei maledetti tacchi. Afferra la scopa, pronta a colpire il soffitto con il manico. Poi ridacchia e la lascia cadere. È stata una brutta giornata, ma non così brutta da trasformarla nella "vecchia pazza del piano di sotto". In fondo a un armadietto trova una mezza bottiglia di whisky. Di solito non beve superalcolici, succede soltanto in notti come quella, quando tutto è davvero troppo da sopportare. Versa il whisky fino a metà bicchiere, poi lo riempie di aranciata e se lo porta sul divano accendendo una sigaretta nel tragitto. Allunga la mano fino al telecomando e fa una rapida carrellata di canali. Una bionda dalle forme impossibili in un abito di lamé d'argento gira una ruota — «tenta la fortuna, la fortuna, la fortunaaa» — un predicatore rotondo come una pallina al formaggio la prega di trovare un posto per Gesù nel suo cuore, una lucertola acchiappa una mosca con la sua lingua scattante e — fanculo — eccola lì. La nostra deliziosa Gracie Dwyer in versione tascabile. Linda, pulita, candida nella sua cucina perfetta. Si sporge appena verso la telecamera, con un sorriso sulle labbra che sembra dire «forza, insieme possiamo farcela», mentre le sue mani piccole e agili aggiungono la farina a un intruglio giallastro in una scodella su un impeccabile piano di lavoro in pietra. «Il segreto di una pasta choux perfetta» dice «è continuare a mescolare finché non scompaiono tutti i grumi bianchi.»
Juliet cerca il pulsante per spegnere, ma le sue dita impacciate premono un tasto a caso e mettono in pausa. Gracie si blocca sullo schermo Lei la fissa. Quando osservi abbastanza a lungo un'immagine di solito riesci a notare qualcosa che ti era sfuggito prima. Un'imperfezione: una macchia, un poi' di trucco incrostato tra i capelli, una ruga sul collo. O almeno, negli occhi o nel movimento interrotto della bocca, una traccia di stupidità o l'aria di chi è colto alla sprovvista. Qualcosa.
Ma non c'è niente. Proprio niente. Gracie Dwyer è di una perfezione eterna, in grado di resistere al fermo immagine.
Questa volta Juliet trova il pulsante giusto. Spegne la sigaretta e barcolla un po' mentre si dirige in camera da letto.
L'autore
Sam Hepburn ha lavorato in pubblicità prima di passare alla BBC come documentarista. Ha vinto diversi premi come autrice di libri per ragazzi, e con Il segreto perfetto, pubblicato con grande successo in Inghilterra, si è cimentata per la prima volta nel thriller psicologico. È stata allieva della prestigiosa Faber Academy, in cui sono stati scoperti autori come S.J. Watson e Renée Knight.
Info
Il segreto perfetto di Sam Hepburn (Piemme), 444 pagine, euro 18,50 (in eBook, euro 9,99) – ISBN 978-88-566-6420-1 – Traduzione di Gioia Sartori
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