La collana “Il Giallo Mondadori” di maggio (n. 3167) presenta La maledizione di Lazzaro (The Lazarus Curse, 2014) Tessa Harris.
La trama
La nave Elizabeth, di ritorno dalla Giamaica, è in arrivo a Londra con un carico foriero di sventura. A bordo, il disegnatore botanico Matthew Bartlett è l’unico sopravvissuto dei tre componenti di una spedizione scientifica inviata nelle Indie Occidentali. La missione consisteva nel raccogliere esemplari di flora e fauna da sfruttare in campo medico, ma fra i reperti c’è una pianta dotata di un potere quasi magico che sembra sfidare le leggi della natura, abbattendo il confine tra la vita e la morte. A Thomas Silkstone, stimato anatomista, è affidato dalla Royal Society il compito di catalogare i campioni. Operazione che tuttavia non nasce sotto i migliori auspici perché Bartlett, appena sbarcato, si allontana con un funzionario della dogana, un impostore in realtà, e scompare nel nulla. Con lui si volatilizza anche un diario contenente la formula della pozione miracolosa capace di resuscitare i defunti. Si impone così a Silkstone, oltre che di inventariare specie esotiche, di indagare sull’inspiegabile sparizione. E quando un cadavere senza testa viene rinvenuto legato a un molo del Tamigi, i suoi cupi presentimenti diventano legittimi. È solo il primo passo di una discesa negli abissi di nefandezza a cui può spingersi l’animo umano.
L’incipit
La nave Elizabeth, in un qualche punto della Manica
Novembre dell’anno di Nostro Signore 1783
Mentre se ne stava steso nella sua amaca, il giovane sognava di essere tornato sull’isola. Nell’oscurità di una giungla notturna, i tamburi avevano preso a rullare. Bassi e ripetitivi, mimavano i battiti del suo cuore. Sulle prime il suono era lento e continuo, come il movimento infinito di una ruota dentata.
Nella sua mente immaginò se stesso e il resto del gruppo dirigersi verso quel suono, facendosi largo con un’accetta tra la folta vegetazione mentre il ritmo diventava sempre più veloce. Non appena raggiunsero la radura, li videro: un gruppo di neri disposti in cerchio, con al centro un uomo che roteava come un folle, la testa ornata da piume di uccelli, danzando intorno a un fuoco. In mano teneva un lungo osso, che agitava saltando ossessivamente all’interno di quel cerchio.
La vittima, poco più di un bambino che continuava a dibattersi, era stata condotta al suo cospetto ed era fiancheggiata da uomini. Loro lo trattenevano in mezzo, mentre le urla del bambino che implorava pietà venivano soffocate dal suono dei tamburi.
Gli spettatori gridavano e aizzavano il sacerdote mentre quest’ultimo girava su se stesso come un cane impazzito. Di tanto in tanto, prendeva una pipa ricavata da un pezzo di canna da zucchero vuota e soffiava una nuvola di polvere in faccia alla vittima.
Qualcuno tra la folla porse un teschio al santone; sembrava un teschio umano. Era stato riempito con una qualche pozione. Dietro l’incitamento della folla, lui l’appoggiò alle labbra della vittima costringendola a berne il contenuto. Alcuni secondi dopo, il ragazzino inerme venne fatto roteare come una trottola fino a quando non perse i sensi. Cadde a terra stringendosi lo stomaco come se fosse in agonia.
L'autrice
Tessa Harris Laureata in storia alla Oxford University, Tessa Harris ha lavorato come giornalista, prima nella sua città natale, Louth, Lincolnshire, poi a Londra, arrivando a pubblicare su importanti testate quali “The Times”, “The Telegraph” e “The Guardian”. Nel 2000 ha vinto un concorso bandito dal London Screenwriters’ Workshop con una sceneggiatura ambientata nella Londra di fine Settecento e da quelle ricerche storiche nasce il dottor Thomas Silkstone, l’anatomista protagonista di questa serie di romanzi.
Info
La maledizione di Lazzaro di Tessa Harris (Il Giallo Mondadori n. 3167), 264 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Marilena Caselli
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