La Piemme porta in libreria un nuovo grande romanzo a sfondo storico firmato da Santiago Posteguillo: Il tradimento di Roma (La traición de Roma, 2017), prima parte di un'opera troppo grande per pubblicarla in un unico volume: la seconda parte, ci informa l'editore, sarà pubblicata nel corso di questo 2018 con il titolo La fine di Scipione.
La trama
Il mio nome è Publio Cornelio Scipione. Sono stato due volte console, censore e princeps senatus di Roma. Ho servito la mia patria con orgoglio e lealtà. Devo ammettere che mai avrei pensato di scrivere le mie memorie. Nella mia vita ho ottenuto successi encomiabili, alcuni di essi celebrati da poeti, pensando che sarebbero rimasti senza dubbio nella storia, ma per via delle circostanze attuali mi vedo costretto a lasciare per iscritto i miei sentimenti riguardo a tutto ciò che è accaduto a Roma negli ultimi anni: un periodo in cui la nostra città, dall'importante centro in Italia che era, si è convertita nella capitale di un immenso impero, un impero del quale io ancora non intravedo i confini. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza di me. Il mio lavoro è stato epico, il mio sforzo improbo, il prezzo che ho dovuto pagare desolante. Ho perduto mio padre e mio zio, le due persone che mi formarono, per colpa di una lunghissima guerra alla quale io posi fine. Ho conosciuto l'orrore della guerra attraverso la mia stessa famiglia. Dopo di che, ho finito col contrastare proprio coloro che mi amavano, e a tutti loro ho recato danno. È questo, inevitabilmente, ciò che più mi ferisce.
È l'anno 201 a.C. Nel lungo ritorno a Roma, Scipione è acclamato in ogni porto per le sue vittorie contro Annibale. Ma dietro tanta adulazione, si celano i sospetti e il tradimento. Roma non sembra volergli tributare tutti gli onori che merita, e il Senato si trincera dietro una freddezza che sa di congiura. In questo penultimo volume della saga di Scipione l'Africano, l'uomo che piegò Annibale e conquistò gli immensi territori africani, Santiago Posteguillo, come sempre, fa rivivere con straordinaria forza i giorni più epici della storia di Roma.
L'incipit
Un anno prima della battaglia di Panion.
Viaggio dall’Africa al Sud d’Italia
Da marzo a giugno del 201 a.C.
Publio Cornelio Scipione era divenuto l’uomo più potente di Roma, il più lodato e il più temuto. Intanto, in Oriente, Filippo V di Macedonia, l’Egitto tolemaico e, ancora una volta, il temuto Antioco di Siria iniziavano una guerra per il controllo di Fenicia, Grecia e mare Egeo. Ma Roma restava indifferente a tutto ciò; quello che importava era che Scipione, dopo la sua schiacciante vittoria su Annibale e la conquista dell’Africa, fosse acclamato dalle sue legioni, dai suoi ufficiali, dall’Italia intera, con il soprannome di Africanus e riconosciuto come il più grande generale di tutti i tempi. Era la prima volta che un generale acquisiva il soprannome da un territorio conquistato: una prassi che da quel momento in poi, e per i secoli a venire, sarebbe stata copiata da uomini di minor merito e perfino da imperatori.
Publio Cornelio Scipione Africanus salpò da Utica, nel Nord dell’Africa, con gran parte del suo esercito, non appena fu siglata la pace con Cartagine. Il generale romano intraprese il suo ritorno a Roma approdando per una prima tappa a Lilibeo, sulla costa occidentale della Sicilia. Lì fu ricevuto come un eroe dai cittadini, esausti dopo anni di interminabili lotte che avevano impoverito la regione e prosciugato i campi; ma quelle dimostrazioni di gratitudine non furono nulla rispetto a ciò che avrebbe trovato poi. Da Lilibeo proseguì via mare con l’intera flotta e le sue legioni fino a Siracusa, dove si fermò in modo da lasciare che le turmae di cavalieri siciliani facessero ritorno alla loro città natale dopo la magnifica campagna in Africa. I cavalieri di Siracusa, sotto il comando di Lelio, giunto insieme alla cavalleria numida di Massinissa, rappresentavano la forza grazie alla quale, a detta di molti, Scipione aveva ottenuto l’impossibile vittoria contro Annibale.
L'autore
Santiago Posteguillo, autore numero uno di romanzi storici in Spagna, è nato a Valencia nel 1967. Dopo L'Ispanico, grandissimo successo in Spagna e in Italia, con questo romanzo torna a raccontarci le gesta di Traiano. Piemme ha pubblicato in Italia anche L'Africano e Invicta Legio, i primi due volumi di una trilogia su Scipione.
Info
Il tradimento di Roma di Santiago Posteguillo (Piemme), 540 pagine, euro 22,00 (in eBook, euro 10,99) – ISBN 978-88-566-6480-5 – Traduzione di Adele Ricciotti
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