Cantieri di mafia, realizzata da Rai Fiction in collaborazione con la Misani Film e diretta da Vincenzo Verdicchi, è una fiction ispirata a una storia vera, quella di Gioacchino Basile, operaio e sindacalista dei Cantieri navali di Palermo, che negli anni ottanta decide di lottare contro le infiltrazioni mafiose nei cantieri. Il suo sogno è quello di lavorare nei Cantieri Navali di Palermo come suo padre. Di fronte ai segni evidenti della presenza mafiosa Gioacchino decide di uscire dall’omertà e di combattere. Nessuno lo obbliga, ma il suo senso etico, la sua dignità di siciliano onesto, lo spingono a denunciare pubblicamente le infiltrazioni della criminalità all’interno dei Cantieri Navali, mettendo così a rischio il suo lavoro, la sua vita e quella dei suoi familiari. Dopo il primo momento di popolarità della denuncia Basile comincia a sentirsi solo. Abbandonato dal sindacato e dal mondo politico viene persino licenziato.
Grazie all’interessamento dell’autorità giudiziaria e soprattutto della Commissione Antimafia di Roma, il controllo mafioso sui cantieri viene messo in crisi. Basile viene riabilitato, arriva la sua riassunzione ai Cantieri, ma il prezzo personale che deve pagare è alto. Viene minacciato di morte ed è costretto a entrare nel programma di protezione dei testimoni previsto dal Ministero degli Interni che lo porterà a trasferirsi, con tutta la famiglia in un’altra città. Oggi Basile vive in una località segreta, appare soltanto per raccontare nelle scuole italiane la sua esperienza di dignità e coraggio.
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