Il trentasettesimo numero della collana “Il Giallo Mondadori Sherlock”, la prima al mondo a far rivivere ogni mese le gesta del celebre detective, presenta questo settembre Sherlock Holmes. Il segreto degli elefanti di rubino (Sherlock Holmes and the Adventure of the Ruby Elephants, 2015), di Christopher James.
La trama
Ammansire un elefante fuggito dallo zoo per le strade di Londra è senza dubbio un compito inusuale per Sherlock Holmes. E tuttavia proprio da un simile episodio prende le mosse un’indagine che con questi pachidermi sembra avere diversi punti di contatto. Quando un nuovo cliente si presenta al 221B di Baker Street per consultare il detective in merito a un’intrusione avvenuta nella sua gioielleria, entra in scena una strana confraternita fondata nelle Indie Orientali, il Club dell’Elefante di Rubino. I suoi membri, in lizza con una congrega rivale, danno la caccia a otto rubini a forma di elefante che costituirebbero la chiave d’accesso a un diamante da mille e una notte. Ce n’è abbastanza per catturare l’interesse di Holmes, avvezzo per mestiere e soprattutto per disposizione mentale a cogliere tra fatti apparentemente slegati connessioni che al restante genere umano rimangono precluse. Così, tra una serie di furti alla National Gallery e una casta di sinistri figuri in abito nero e cilindro, si profila per il buon dottor Watson una straordinaria avventura da consegnare ai posteri.
L’incipit del romanzo
Nella lunga storia della mia amicizia con Sherlock Holmes raramente mi sono imbattuto in un caso più singolare di quello degli Elefanti di rubino. Sfogliando i miei appunti ho l’impressione che alcuni dettagli lo connotino anche come uno dei più sconcertanti enigmi che ci sia mai capitato di affrontare. A differenza di altre imprese, non si trattò di un semplice mistero, ma di una serie di intrighi interconnessi in modo del tutto bizzarro. Eppure, nonostante la complessità, Holmes compì il più brillante sforzo di deduzione che gli abbia mai visto effettuare. Il mio amico, si sa, disapprova i miei resoconti scritti; tuttavia è cosciente del fatto che per me rappresentino solo un innocuo passatempo, dovuto al bisogno di riordinare i ricordi.
Era una mattinata di metà luglio e il caldo estivo cominciava a insinuarsi nel nostro appartamento al 221B di Baker Street.
— Lo vede questo? — chiese Holmes mostrandomi un pezzetto di filo d’acciaio. Alzai lo sguardo dal giornale. — Tra un paio d’anni frutterà a qualcuno un milione di sterline. Tra dieci anni, dieci volte tanto.
Extra
Il volume è impreziosito dal saggio: Un mistero a dir poco elefantiaco di Luigi Pachì:
«Questo trentasettesimo volume della collana Il Giallo Mondadori Sherlock propone agli appassionati del Grande Detective un autore di apocrifi ancora inedito nel nostro paese. Oltre a questo romanzo sherlockiano, al momento in cui scrivo, Christopher James ne ha pubblicato un secondo intitolato Sherlock Holmes and the Jeweller of Florence dove, nell’estate del 1895, viene ritrovata una commedia di William Shakespeare di cui non si conosceva l’esistenza, e che viene rubata mentre è in fase di autenticazione da parte di alcuni studiosi. Come si evince dal titolo, il Nostro avrà un ruolo determinante nel risolvere il caso, non mancando di passare anche dalla magnifica città di Firenze.»
Info
Sherlock Holmes: Il segreto degli elefanti di rubino di Christopher James (Il Giallo Mondadori Sherlock n. 37), 266 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Angelo Petrella
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