Da quando impongono corsi su come trattare col pubblico entri in un negozio e vieni assalito dai commessi che coi loro: Buongiorno in cosa posso esserle utile? Posso farle provare qualcosa? Se ha bisogno chiami, sono qui per questo… ti mettono pressione negli acquisti spingendoti il più delle volte a uscire a mani vuote, o perlomeno con me il fiato sul collo funziona così.
Anche il multisala non sfugge alle nuove regole e tutti devono salutarti, ringraziarti e augurarti buon divertimento a getto continuo, il che va benissimo finché ad augurarlo è gente sorridente, ma quando la formuletta è recitata da facce scoglionate ne faresti anche a meno. Poi quando accendi il computer a casa ti hanno già mandato un nuovo questionario da compilare per la carta punti dove la prima domanda è L’hanno salutata quando è arrivata e quando se n’è andata? - Ricorda il nome di qualcuno del personale che le è rimasto impresso? o Dia un voto da 1 a 10 sul bar e sulla pulizia dei bagni. Io do sempre 10 nella speranza che tutti mantengano il loro lavoro, ma questi salamelecchi sono davvero appesantenti e ora che ci penso l’ultima volta che me ne sono andata mica mi hanno mica salutata. Occhio!
La nuova stagione cinematografica, che come quella scolastica va da settembre a giugno, è iniziata alla grande con Dunkirk. Detesto i film beligeranti ma qui mi sono appassionata come mi appassionò Lo squalo la prima volta che lo vidi. Dunkirk è un thriller di sopravvivenza che segue da vicino un gruppo di soldati inglesi ridotti a bersaglio in fuga. Pochissime parole. Ad accompagnarci c’è solo la musica incalzante di Hans Zimmer di sottofondo. I primi tre spari ti fanno sobbalzare dalla poltrona e da lì in poi vieni risucchiato in un ansia che non ti abbandona fino alla fine.
L’ultima fatica di Nolan è spettacolo allo stato puro e hanno ragione quelli che lo definiscono un filmone! Voto 8.
DUNKIRK – USA, Gran Bretagna, Francia – 2017 – 106’
Regia: Christopher Nolan
Con: Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, Harry Styles, Aneurin Barnard.
Maggio 1940. Quando 400.000 soldati inglesi vengono accerchiati e bersagliati da terra, cielo e mare dall'esercito tedesco sulla spiaggia di Dunkirk, i britannici organizzano un piano di evacuazione coinvolgendo imbarcazioni civili, requisite per rimpatriare il contingente. Dunkirk non è la storia di un eroico assalto ma di una fuga in massa vista attraverso gli occhi di alcuni protagonisti come il soldato Tommy scampato a un'imboscata, Mr. Dawson che recupera naufraghi sulla sua piccola imbarcazione, e il pilota Farrier che abbatte bombardieri tedeschi. È la storia di un gigantesco salvataggio visto come una vittoria.
Peccato per il finale di questo BABY DRIVER cominciato in maniera promettente (anche se l’idea ricordava Drive con Ryan Gosling, anche lui garantiva fughe in auto ai rapinatori in tempi record e finiva nei guai per una storia d’amore) col nemico che si ripropone troppe volte in una chiusura vista e rivista e la bontà improvvisa e immotivata di Kevin Spacey di difficile comprensione.
Un’aggiustatina sull’ultimo quarto d’ora e sarebbe stato quasi perfetto. Voto 6.
BABY DRIVER – Il genio della fuga – Gran Bretagna, USA – 2017 – 113’
Regia di Edgar Wright.
Con: Ansel Elgort, Kevin Spacey, Lily James, Eiza Gonzalez, Jon Hamm, Jamie Foxx.
Baby, un adolescente apparentemente autistico è un pilota provetto in grado di compiere le più spericolate evoluzioni al servizio di Doc col quale ha un conto aperto da saldare. Un acufene, postumo dell’incidente stradale in cui sono periti i suoi genitori, lo costringe ad ascoltare musica a palla in cuffia, che usa come colonna sonora nelle fughe dalle rapine. A casa deve occuparsi dell'anziano invalido che lo ha adottato. Quando si innamora della cameriera di un fast food cercherà inutilmente di sottrarsi al ciclo di rapine a cui lo costringe Doc che diventeranno via via sempre più sanguinose.
ATOMICA BIONDA è tratto dalla graphic novel The Coldest City del 2012 di Antony Johnston e Sam Hart. Il regista David Leitch, con un passato di stuntman, ha trasposto i disegni in azione grazie a una super Charlize Theron capace di affrontare personalmente le scene più complesse e pericolose (come già avevamo avuto modo di ammirare in Mad Max fury road del 2015) nella glaciale Berlino che precede la caduta del Muro che oggi possiede un famoso museo dedicato allo spionaggio.
Film visto con un amica. Botte da orbi dall’inizio alla fine. Dopo aver rinunciato nella prima mezz’ora a capire chi tradisce chi, ci siam fatte due palle così, che fa anche rima. Voto 5.
ATOMICA BIONDA – USA – 2017 – 115’
Regia: David Leitch.
Con: Charlize Theron, James McAvoy, Sofia Boutella, John Goodman, Toby Jones, Daniel Bernhardt.
1989. L’agente dell'MI6 Lorraine Broughton ha il difficile compito di recuperare la pericolosa lista, sottratta a un collega assassinato, contenente nomi e compiti di tutti gli agenti occidentali in azione, prima che il danno dia il via alla terza guerra mondiale.
Interrogata dal diretto superiore e da un rappresentante della CIA sulla sua missione in una Berlino prima della caduta del Muro, Lorraine racconterà l’accaduto per flash back fino alla soluzione del caso.
Non conoscevo i Metallica ma dopo THE DEVIL’S CANDY non li scorderò facilmente, l’assordante colonna sonora sparata a palla senza un attimo di requie per tutto il film servirà anche a ricordarmi d’ora in avanti di evitare gli horror demoniaci.
Fortuna che le nostre vicine di poltrona hanno contribuito a vivacizzare la mancanza d’interesse per la pellicola urlando spesso dei “No, i bambini no!” ogni volta che il maniaco posseduto avvicinava le piccole vittime.
Va bene che fossero capitate lì con dei biglietti omaggio come noi, ma fin dalla locandina si intuiva che il film non sarebbe stato il seguito di Candy Candy. Voto 4.
THE DEVIL’S CANDY – USA – 2015 – 79’
Regia: Sean Byrne
Con: Tony Amendola, Craig Nigh, Leland Orser, Oryan Landa, Richard Rollin, Sheila Bailey Lucas.
Texas. Jesse Hellman, pittore appassionato di musica metal, convince moglie e figlia ad andare a vivere in una casa isolata dei primi del '900. L'agente immobiliare prima di vendere è tenuto a precisare per legge che lì ci sono morti una coppia di anziani coniugi. Il prezzo è conveniente e la casa è bella. E anche se la moglie Astrid è preoccupata per la loro precaria situazione economica, Jesse la rassicura dicendosi disposto a piegare il suo spirito metal in favore di un grande quadro di farfalle per una banca.
Una volta preso possesso della casa purtroppo torna a farsi vivo l’inquietante Ray, il figlio della coppia che lui stesso ha ucciso, che al momento soggiorna in un motel suonando la sua chitarra elettrica a volume altissimo, tanto da richiedere l'intervento dello sceriffo. L’uomo è ossessionato da strane voci che presto cominciano ad ossessionare anche Jesse. E mentre Ray cerca di tornare in possesso della sua vecchia casa, Jesse lascia perdere le farfalle della banca e comincia a dipingere quadri sempre più inquietanti.
Liberarsi delle voci e di Ray non sarà affare semplice.
Che la nuova stagione cinematografica sia con voi!
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