Non sarà l’ultimo!…
A braccio, in qua e là tra i racconti, senza nomi, senza titoli. Basta il contenuto.
In prima persona. Creata da un team di programmatori nel laboratorio di una grande multinazionale a Mountain View, California. Vuole aiutare gli altri (in cambio solo foto di gattini), partendo da Stacy Berger per trovargli un nuovo lavoro. Poi tocca a Bob, pastore di una chiesa del Missouri. E’ gay, occorre fargli incontrare l’anima gemella. Infine Bethamy, vive con la sorella ma desidera che se ne vada. Tutti con foto di gattini. Ce la farà a realizzare il suo obiettivo? O si stancherà?
5 giugno 2020. Studio ovale della Casa Bianca. Una cometa, “l’oggetto di Oganian” che sembra venire incontro alla terra. Nessuno ha mai visto un corpo come questo. Sembra un trifoglio. Un missile contro che non la colpisce. Emette segnali. Forse sta trasmettendo qualcosa. In contatto con un astrofisico francese. Non sa dire chi è e chi sono i suoi creatori. La sua destinazione è verso una stella. Sa che ha bisogno di parlare con lui.
La Casa parlante e George. La moglie se ne è andata via decisa di accedere alle condizioni post-umane per allungare la vita. La Casa gli ricorda che un suo amico compie cento anni e allora via da Albert, sulla poltrona guidata da una intelligenza artificiale. Le colline, la natura, il cielo azzurro, la nostalgia, il senso di meraviglia come da ragazzo. E poi l’orto curato, i girasoli rossi di Albert che fanno modificare geneticamente i fiori di Sirius e di Proxima. E la moglie? Cosa farà la moglie?…
Terra ormai inutile. Qui è stato spedito il capitano Alexander per punizione. Gorilla che entrano ed escono dalla zona delle Sabbie Mobili dove spariscono gli uomini, una specie di “tornado assurdamente immobile.” Tra questi Michael ridotto a pura energia. Cosa succederà?
Turno notturno di guardia in una fabbrica. Le macchine hanno il nome della moglie, della figlia e del cane. Tanto per sentirsi a casa sua. Qualcuno sta entrando nella fabbrica. Fuori la Beretta e uno sparo in fronte al ladro. Non può che essere un ladro. La polizia, le domande, il non saper rispondere. Non lo ha riconosciuto. Però gli occhi. Lui li ha già visti quegli occhi…
Si potrà adattare l’uomo alla vita subacquea? Così, tanto per infilarci la feccia del mondo: “Clochard, rom, pezzenti, africani del nord e del sud, questuanti, sfrattati, migranti, rifugiati, vagabondi e -Perché no- poco a poco carcerati in sovrannumero, disoccupati cronici, esodati, contestatori, dimostranti.”
E se mancano le banane? Racconti sul nostro futuro (ma ci sono anche altri pezzi, ottime rubriche da non perdere), incredibili, inquietanti, che lasciano il brivido e fanno riflettere. Impossibili o, addirittura, profetici. Le nuove, straordinarie tecniche e l’uomo con le sue aspirazioni e i suoi sentimenti. Ci sarà uno scontro o un compromesso? Che fine farà? E la terra? Chi ci sarà al nostro posto? Dove andremo a vivere? Sicuro che i cambiamenti migliorino la nostra vita? Sicuro che allungarla troppo ci renda felici?…Domande e domande. Dubbi e rovelli tra i quali, forse, qualche certezza che l’uomo non voglia perdere la sua umanità.
Leggere per credere. E questo Robot 80 non sarà l’ultimo numero. Parola del curatore.
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