Romano De Marco, classe 1965 è un apprezzato scrittore di thriller e i suoi romanzi sono stati pubblicati da Mondadori, Feltrinelli, Fanucci e altri. Ora la Edizioni Piemme ha inviato nelle librerie la sua ultima fatica: L’uomo di casa (2016), un thriller avvincente nel quale il lettore si troverà a seguire due linee narrative che alla fine si congiungeranno in una unica soluzione.
La protagonista Sandra Morrison si trova a dover affronta un doppio, brutale colpo: la morte violenta di suo marito, Alan Sandford, trovato morto, sgozzato, ma la parte peggiore per Sandra, è venire a sapere che l’uomo è stato trovato all’interno della macchina con i pantaloni abbassati chiaro segno, per la polizia, che durante un incontro con una prostituta era stato rapinato e ucciso.
Da quel fatto, sono passati sei mesi, e lei e sua figlia Devon, in particolare, non si sono ancora riprese. Vivendo in un quartiere esclusivo della cittadina di Vienna, Sandra riceve conforto dalle vicine e in particolare da Rita Jacobs una anziana e simpatica donna che vive sola in una casa davanti alla sua.
Nel contempo il lettore si troverà a seguire le imprese di una misteriosa donna soprannominata dai media “la Lilith di Richmond” che nel giro di pochi mesi aveva rapito sette neonati. Quando per caso la polizia aveva individuato la sua casa erano stati trovati sei cadaveri seppelliti nel giardino.
La donna era riuscita a fuggire con il settimo neonato, ma all’interno della casa era stato trovato un bambino di circa 7/8 anni che però nonostante cure colloqui con psicologi non aveva detto nulla di se stesso e del suo passato, avendo evidentemente rimosso totalmente ogni ricordo del passato. Il ragazzo successivamente era stato adottato da una famiglia e di lui si erano perse le tracce.
Tornando ai giorni nostri, un uomo affascinante, John Kelly affitta una casa quasi adiacente a quella di Sandra, in poco tempo fa amicizia con tutti gli abitanti della via e in particolare con Sandra a cui rivela di essere uno scrittore e di vivere da solo e sta scrivendo un saggio sulla nascita di Internet partendo quando ancora si chiamava Arpanet e aveva scopi militari.
La donna trova John molto simpatico e ne è attratta, ma il tarlo che affligge la sua mente è sempre quello di non essersi mai accorta della doppia vita di suo marito, poi un giorno, frugando tra i suoi effetti personali e le varie carte, trova una chiave, scoprendo così un ulteriore segreto di suo marito.
Quest’ultimo da moltissimi anni indagava sulla vicenda della Lilith di Richmond, aveva addirittura affittato un costoso magazzino che aveva riempito di carte, foto, reparti vari, tutti su quell’unico argomento. Nel mentre Sandra controlla il contenuto del magazzino qualcuno con il volto coperto, dopo aver stordito il guardiano, assale anche lei che sviene. All’arrivo dei soccorsi e della polizia, il magazzino viene trovato assolutamente vuoto.
Sandra vuole assolutamente scoprire cosa nascondesse suo marito, indaga aiutata dalle vicine, dal suo avvocato, amico da lunga data del marito, da un investigatore privato e da John Kelly, scoprendo che nella via dove abita non tutti sono quelli che dicono di essere, che la verità può essere molto vicina, ma più lei indaga e più lei si avvicina alla morte.
Con quest’ultimo libro l’autore dimostra ancora una volta la sua bravura e di essere capace di avviluppare il lettore nella stessa rete di inganni che descrive nel romanzo.
l’autore:
Romano De Marco, classe 1965, è responsabile della sicurezza di uno dei maggiori gruppi bancari italiani. Esordisce nel 2009 nel Giallo Mondadori con Ferro e fuoco, ripubblicato in libreria nel 2012 da Pendragon. Nel 2011 esce il suo Milano a mano armata (Foschi, Premio Lomellina in Giallo 2012). Con Fanucci pubblica nel 2013 A casa del diavolo e con Feltrinelli Morte di Luna, Io la troverò e Città di polvere (gli ultimi due finalisti al Premio Scerbanenco-La Stampa nel 2014 e nel 2015). I suoi racconti sono apparsi su giornali e riviste, tra cui "Linus" e il "Corriere della sera", e i periodici del Giallo Mondadori. Vive tra l'Abruzzo, Modena e Milano.
la quarta:
La vita perfetta di Sandra Morrison è andata in pezzi il giorno in cui Alan, suo marito, è stato ritrovato morto in uno squallido parcheggio. Era seduto nella sua auto, con la gola tagliata e i pantaloni calati. La polizia non ha dubbi: un banale caso di omicidio a scopo di rapina, probabilmente un incontro finito male con una prostituta. Per Sandra, è come essere precipitata in un incubo: ora è rimasta sola nella bella casa di Bobbyber Drive, a occuparsi della figlia adolescente ferita e arrabbiata e a rimettere insieme i pezzi di un puzzle senza senso. Chi era l'uomo con cui ha condiviso vent'anni? Un irreprensibile uomo di casa, marito e padre amorevole, stimato professionista? Oppure un ipocrita dalla doppia vita?
E la situazione peggiora quando Sandra scopre che, all'insaputa di tutti, Alan stava indagando da tempo su un caso di cronaca nera rimasto irrisolto trent'anni prima: il rapimento e l'uccisione di sei bambini a Richmond, Virginia, per mano di una donna che nessuno è mai riuscito a identificare. Ma perché Alan era tanto ossessionato dall'enigma della Lilith di Richmond? Cosa lo legava a quella vecchia storia di orrore e morte? E perché aveva tenuto segreto quel morboso interesse?
Nella sua angosciosa ricerca della verità, Sandra scoprirà che non solo suo marito, ma tutte le persone che la circondano hanno qualcosa da nascondere. E, soprattutto, che il filo di sangue che unisce l'omicidio del presente a quelli del passato non si è ancora spezzato. E la prossima vittima potrebbe essere proprio lei.
Romano De Marco, L’uomo di casa (2017)
Edizioni Piemme, pagg. 320, euro 17,50
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