Nelle librerie il romanzo Ai morti non dire addio (Goodbye to the Dead, 2015) dello scrittore nato a Chicago: Brian Freeman.

La serie dedicata al detective Jonathan Stride è nata nel 2005 con il romanzo Immoral e attualmente è arrivata al settimo romanzo con un successo sempre crescente. I thriller psicologici di questo autore sono stati venduti in oltre 40 paesi e tradotti in circa venti lingue.

Nel presente romanzo, sono passati quasi dieci anni dalla morte di Cindy l’amatissima moglie di Stride. Ora lui pur continuando ad amare la moglie, convive con la sua collega Serena Dial.

Serena si trova molto bene con Stride anche se ormai ha capito che il suo uomo lo deve dividere con il ricordo di Cindy.

Una sera Serena si reca in un bar per recuperare Cat una ragazza in attesa di un bambino che Stride cerca di aiutare in ogni modo, nel mentre parla con lei e cerca di convincerla a smettere di fumare per il bene del nascituro, si accorge che una giovane ragazza bionda ha un’aria molto spaventata. Quest’ultima esce dal bar e poco dopo Serena la sente urlare, si precipita fuori, vede la ragazza aggredita da un uomo e mentre tenta di intervenire sente l’esplosione di un colpo di pistola che uccide la ragazza e l’uomo si da alla fuga.

Subito dopo l’autore narra quanto era avvenuto nove anni prima, quando Janine Snow, chirurgo proveniente dal Texas e residente a Duluth chiama la polizia affermando che mentre faceva la doccia qualcuno si era introdotto nella sua villa e aveva ucciso Jay suo marito.

Janine era stata a una festa insieme alla sua amica Cindy e si era fatta accompagnare a casa in auto da quest’ultima  in quanto aveva bevuto troppo e stava male. La moglie di Stride aveva visto Jay, il marito di Janine, aprirle la porta e poco prima di tornare alla sua auto aveva udito i due litigare.

L’omicidio aveva fatto scalpore per la notorietà della donna e del marito ucciso, la pistola non era mai stata trovata, ma a seguito delle indagini condotte da Stride,  Janine era stata processata per omicidio, condannata e mandata in prigione. Sua moglie Cindy era invece convinta della assoluta innocenza della sua amica.

Nell’indagare sul fatto di sangue a cui Serena era stata testimone, la detective riesce a trovare la pistola che aveva ucciso la ragazza fuori dal bar, ma questa pistola si scopre che era stata usata molti anni prima per uccidere il marito di Janine.

Sono due casi distanti nel tempo e apparentemente slegati tra loro ma Stride capisce che tra i due fatti c’è una misteriosa connessione e si chiede se ha fatto il terribile errore di far condannare Janine.

Stride e Serena si trovano ad indagare su quanto è accaduto nel presente e nel passato, su trafficanti di esseri umani che hanno preso di mira le donne che frequentano la zona del porto di Duluth e, inoltre, a controllare il comportamento di Cat Mateo la ragazza di diciassette anni che attende un bambino e che Stride vuole assistere come se fosse una sua figlia.

Un romanzo che permetterà al lettore di apprendere molte cose sul passato di Stride e che lo terrà incollato al libro sino all’ultima pagina.

un brano dal prologo:

La giovane bionda aveva bisogno di aiuto.

Disse a Cat di restare dov’era. Sgomitò tra i clienti e uscì in strada. Fuori, la pioggerella si era trasformata in pioggia battente, soffiata di traverso dal vento. La Grand Am era ancora parcheggiata a mezzo isolato di distanza, e dai fari accesi si sollevava del vapore, nella pioggia. Davanti all’auto c’era la giovane, che tentava di divincolarsi da un uomo che le stringeva il collo in una morsa.

Serena gridò e la donna la vide. Senza emettere suono, sconvolta dal panico, le chiese aiuto con gli occhi. Serena si mosse verso di loro per fermare l’aggressione, ma aveva fatto solo un passo quando nella notte esplose un colpo di pistola. Uno solo. Fortissimo e letale. Il viso della bionda divenne un misto di osso, cervello, sangue e pelle. Le cedettero le ginocchia e il corpo si accasciò sull’asfalto.

Scioccata, Serena si gettò di lato verso il muro del bar.

l’autore:

Brian Freeman è tra i maggiori autori di thriller americani e i suoi romanzi sono pubblicati in quarantasei paesi. Ha esordito con Immoral (Piemme, 2006), che ha vinto il Macavity Award come migliore opera prima. Con Il veleno nel sangue (Piemme, 2013) ha vinto gli International Thriller Awards per il miglior romanzo dell’anno. Tra i suoi più recenti thriller Io sono tornato (Piemme, 2015) e La ragazza di pietra, preceduto dalla short story Polvere alla polvere (Piemme, 2014) – questi ultimi con protagonista il suo personaggio più amato, il detective Jonathan Stride. In Italia, Freeman è stato molto apprezzato da Giorgio Faletti. Vive in Minnesota con la moglie.

la quarta:

Dopo la morte di sua moglie Cindy, portata via da una malattia terribile, l’esistenza del detective Jonathan Stride è andata in mille pezzi. E anche se oggi, nove anni dopo, accanto a lui c’è una nuova donna, Serena, il fantasma di Cindy non ha abbandonato la sua casa, e la sua testa. Non è il solo: perché il passato è in agguato in modi ancor più tortuosi e imprevedibili per Stride. Serena, infatti, per caso ritrova una pistola che viene poi identificata come l’arma di un vecchio delitto, avvenuto tempo prima, in una strada della cittadina di Duluth. Ciò che Serena non sa è che quel crimine è strettamente connesso con gli eventi che segnarono l’ultimo anno della vita di Cindy: un omicidio di cui fu incolpata la sua migliore amica, Janine. Fu proprio Stride a condurre l’indagine e incastrare Janine, anche senza l’arma del delitto. Ora, Serena ha in mano l’oggetto che potrebbe ribaltare la sentenza di nove anni prima. E mentre Stride è alle prese con una serie di rapimenti di donne avvenuti al porto di Duluth, si trova costretto a fare i conti di nuovo con quel caso che ritorna dal passato – e con la possibilità di un terribile errore: e se avesse mandato in prigione la donna sbagliata?

Ai morti non dire addio di Brian Freeman (Goodbye to the Dead, 2015)

Traduzione Alfredo Colitto 

Edizioni Piemme, pagg. 436, euro 18,50