E’ un sogno che hanno tuttti gli scrittori al loro esordio, quello che il loro romanzo abbia un immediato successo, come è accaduto allo scrittore norvegese Ingar Johnsrud il cui romanzo Gli adepti (Wienerbrorskaper, 2015) ha avuto un grande successo e i diritti di traduzione sono stati acquistati in molti paesi; per l’Italia se li è aggiudicati la Einaudi editore.
La Norvegia può contare già su di un folto gruppo di scrittori, fra cui possiamo citare Anne Holt, Jo Nesbo, Thomas Enger ecc. A questi e ad altri che hanno un notevole successo anche in paesi extraeuropei, ora si aggiunge Ingar Johnsrud che ha dichiarato essere Gli Adepti il primo volume di una, prevista, trilogia che avrà come protagonisti l’ispettore Fredrik Beier della polizia di Oslo affiancato da Kafa Iqbal giovane agente mussulmana.
La vicenda narrata si svolge in Norvegia. La nazione, come molte altre, deve ancora fare i conti con un passato che risale alla Seconda Guerra Mondiale e ora c’è anche il problema dei tanti emigrati dai paesi del medio oriente e del terrorismo che ormai colpisce ogni parte del mondo.
Nella capitale Oslo l’ispettore Fredrik Beier deve occuparsi di un fatto che, ormai, a prima vista appare “normale”: la sparizione di una ragazza. Ordinaria amministrazione ma i capi di Beier vogliono che il caso sia risolto in fretta in quanto si tratta della figlia di un uomo politico molto noto.
Si tratta di una indagine delicata anche perché la ragazza non viveva in famiglia ma era residente nella sede di una setta religiosa conosciuta con il nome de “La Luce di Dio”.
Appena iniziate le indagini, tutto si complica in quanto nella villa dove ha sede la setta, avviene un massacro e gli investigatori trovano in un sotterraneo un laboratorio chimico, dotato di strumenti sofisticati e si deve indagare a cosa serviva quel laboratorio.
In aiuto alla polizia i Servizi di Sicurezza nazionale inviano una giovane agente di nome Kafa Iqbal, è mussulmana ma esperta in terrorismo e anche nel campo del fondamentalismo islamico.
L’ispettore Fredrik e Kafa si rendono presto conto che la villa nasconde degli oscuri segreti risalenti addirittura alla Seconda Guerra Mondiale e che ancora oggi vi è una sorta di fratellanza di scienziati nazisti il cui scopo è difficile da individuare, ma di certo quel laboratorio non serviva per raffinare droga, la verità è molto più complessa e paurosa.
Un thriller indubbiamente molto interessante e il lettore seguendo le vicende dei due protagonisti potrà scoprire una Norvegia reale, più oscura di quella raccontata sui depliants delle agenzie di viaggio.
l’autore:
Ingar Johnsrud (1974) collabora con varie testate norvegesi. Gli adepti è il suo primo romanzo, nonché il primo capitolo di una trilogia incentrata sull'ispettore Fredrik Beier e sull'agente Kafa Iqbal. Johnsrud vive a Oslo con la moglie e i tre figli.
la quarta:
Sembra un semplice caso di scomparsa, quello su cui l'ispettore Fredrik Beier, della polizia di Oslo, comincia a indagare. Certo, rischia di fare clamore, perché a sparire nel nulla è stata la figlia di un'esponente di primo piano del partito di governo. E perché la ragazza viveva all'interno di una setta cristiana, la «Luce di Dio». Ma il quadro si complica subito: nella villa che ospita la setta si consuma un massacro e nei sotterranei viene scoperto un laboratorio chimico all'avanguardia, del quale non è chiaro l'uso. C'è chi chiama in causa il terrorismo fondamentalista, chi soffia sul fuoco. Ma Beier, affiancato da una giovane e brillante agente musulmana, Kafa Iqbal, capisce che dietro al laboratorio, e alla strage, c'è una verità assai piú complessa e che arriva ad affondare le sue radici fino a Vienna, negli anni del nazismo. Acclamato dalla critica in patria e già venduto in venti Paesi, Gli adepti segna l'esordio di un nuovo maestro del crime scandinavo.
Gli adepti di Ingar Johnsrud (Wienerbrorskaper, 2015)
Traduzione Eva Kampmann
Einaudi editore, collana Stile Libero big, pagg. 511, euro 20,00
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