Mikael Blomkvist sta attraversando un brutto periodo, la sua ispirazione è in fase di stanca e la sua creatura, la rivista Millenium versa in cattive acque, rischiando di perdere la sua anima e la sua indipendenza. Lisbeth Salander fa quello che le riesce meglio, sparire nel nulla rimanendo nel cuore di tutti. Ma le cosa stanno per cambiare, l’attesa è giunta al termine. Uno scienziato svedese, un luminare dell’intelligenza artificiale e minacciato da una fantomatica organizzazione criminale e suo figlio affetto da autismo, un savant dalle mirabolanti doti matematiche sarà al centro di una vicenda che scuoterà il mondo intero. Mikael e Lisbeth loro malgrado saranno trascinati in una vicenda complessa che li metterà, ancora una volta, di fronte al loro passato e getterà le basi del futuro.
Quello che uccide di David Lagercrantz è uscito per Marsilio Editore, nella collana GialloSvezia, e costituisce il quarto capitolo della saga Millenium, il primo dopo la scomparsa del grande Stieg Larsson che aveva creato meravigliosi intrecci e personaggi affascinanti. Personaggi la cui forza è dimostrata proprio da questo libro, dal loro sopravvivere al creatore, al loro vivere di una vita propria attraverso le pagine di un libro, attraverso le emozioni di una storia.
Lagercrantz ha accettato di cimentarsi in un impresa rischiosa, una vera e propria scommessa, prendere in mano le redini di una saga che ha venduto ottanta milioni di copie nel mondo, generato film, serie tv e remake americani, una scommessa ai limiti della follia.
Una scommessa vinta.
Il romanzo di Lagercrantz, infatti, ci restituisce le atmosfere, gli intrighi e il fascino dei romanzi di Larsson, ma soprattutto ci restituisce i due meravigliosi protagonisti della serie, Mikael e Lisbeth, accattivanti, complessi, reali, umanamente irrisolti e in costante divenire. L’autore riesce a rimanere fedele alle coordinate del mondo creato da Larsson, ma anche innovare, evolvere, far crescere una saga, con tatto e grandi capacità narrative.
L’intreccio è complesso, dinamico, ben strutturato, con molteplici punti di vista e piani narrativi che si incastrano a perfezione, in un inquietante gioco di specchi. La narrazione procede fluida, alternando azione e riflessione, vicende esterne ed emozioni intime dei personaggi. Lo stile potente e ben calibrato, frutto di grande mestiere, riesce ad avvinghiare il lettore in un vortice di eventi e tensione, che diventa sempre più impetuoso, fino a trasformarsi in un onda inarrestabile, rendendo impossibile staccarsi dalla lettura. I nodi della vicenda riprendono con forza alcuni elementi che in precedenza erano stati accennati nei precedenti capitoli della saga, e che aspettavano di essere affrontati (non aggiungo altro per evitare spoiler).
I due protagonisti sono resi con maestria, e la sottile tensione erotica ed emotiva, umana e straziante, che li unisce finisce per diventare un sottile filo teso fino allo spasimo.
Il finale è da applausi (non aggiungo altro, ma ho riletto le ultime pagine più e più volte).
Un libro da non perdere per ogni appassionato della saga di Millenium o per chiunque si voglia avvicinare al fenomeno editoriale dell’ultimo decennio. Aspettando con ansia la prossima avventura di Lisbeth e Michael.
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