La casa editrice Longanesi ha inviato in libreria un nuovo romanzo di
Marco Buticchi
dal titolo Il segno dell’Aquila (2015). Buticchi è un autore conosciuto e apprezzato non solo nel nostro paese ma i suoi romanzi, sempre interessanti e avvincenti vengono tradotti in molti paesi esteri.
L’autore è un abile narratore con l'affascinante capacità di saper miscelare vicende storiche di un lontano passato con quelle contemporanee: infatti il suo romanzo si ispira alla antica leggenda che viene riportata anche da Terenzio e Plinio il Vecchio in merito al bellissimo edificio che fu edificato e dedicato al lucumone Porsenna (re etrusco di Chiusi) ma il tutto va a intersecarsi, in questi tempi moderni, con il famigerato ISIS. Buticchi, nel romanzo, fornisce una chiave di lettura dello Stato Islamico e da' una precisa versione di come questo nuovo stato(?) alimenti le sue entrate.
Nella parte iniziale del romanzo siamo nel 529 a.C. e su Tarquinia regna Lucio Tarquinio detto “Il superbo”; il cui figlio, Tarquinio Sesto, mostra già di essere ancora più crudele del padre. Tarquinio Sesto uccide il padre di Vel e ne rapisce la madre e la nutrice.
Vel cercherà in ogni modo la vendetta e questo lo porterà ad affrontare numerose avventure e in ultimo approderà in Sardegna dove troverà l’amore di una donna che è discendente della dinastia dell’ultimo faraone.
Dalla sposa avrà dei figli, mentre, nel corso delle svariate vicende avrà modo di imparare l’arte della scultura e sarà lui ad avere il compito di costruire il mausoleo del re Porsenna.
La leggenda vuole che entro questo palazzo sia nascosto un mitico tesoro, composto da enormi ricchezze, dalla statua del re sdraiato sul sarcofago e anche una chioccia in oro massiccio circondata da ben cinquemila pulcini sempre in oro massiccio.
Con questa costruzione l’autore fa fare al lettore un salto di migliaia di anni, per arrivare ai nostri giorni dove conoscerà Oswald e Sara la sua donna. A loro si rivolge Tom Marradesi per avere aiuto al fine di ritrovare la sorella scomparsa in Brasile. La donna, una biologa, vi svolgeva il lavoro di ricercatrice per una società svizzera il cui proprietario è il Monsignore Denagua che, invece di pensare al bene delle anime, ha come obiettivo fare soldi e svolgere funzioni certo non adatte a un uomo di chiesa.
Da quel momento le avventure per Oswald si fanno frenetiche e molto pericolose, la sorella di Marradesi è stata uccisa, lui viene accusato di essere un mercante di droga e viene arrestato e la situazione peggiora sempre più. Ma quale relazione c’è tra il monsignore Denagua, l’ISIS e quel tesoro di cui si favoleggia da secoli?
Accade anche molto altro ma crediamo fare un piacere al lettore nel non aggiungere ulteriori informazioni sulla trama, per non togliergli il piacere di gustare un grande romanzo
L’autore
Marco Buticchi è nato alla Spezia e ha viaggiato moltissimo per lavoro, nutrendo così anche la sua curiosità, il suo gusto per l'avventura e la sua attenzione per la storia e il particolare fascino dei tanti luoghi che ha visitato. È il primo autore italiano pubblicato da Longanesi nella collana «I maestri dell'avventura» (accanto a Wilbur Smith, Clive Cussler e Patrick O'Brian), in cui sono apparsi con grande successo di pubblico e di critica Le Pietre della Luna (1997), Menorah (1998), Profezia (2000). La nave d'oro (2003), L'anello dei re (2005), Il vento dei demoni (2007), Il respiro del deserto (2009), La voce del destino (2011), finalista al Premio Bancarella 2012 e vincitore del premio Salgari 2012) e La stella di pietra (2013), disponibili anche in edizione TEA. Nel dicembre 2008 Marco Buticchi è stato nominato Commendatore dal Presidente della Repubblica per aver contribuito alla diffusione della lingua e della letteratura italiana anche all'estero.
Il libro
Monsignor Fausto Denagua ha molti anni e molte doti, tranne quelle che dovrebbe possedere un uomo di Chiesa. La sua strada incrocia quella di Oswald Breil dopo la scomparsa di una ricercatrice, e lo scontro si fa subito aspro perché, come Breil ripete spesso, non tutto è come sembra… La lotta è impari: il nemico è potente, ha mezzi sconfinati e soprattutto ha come alleati l’Isis e il suo feroce esercito. Manca giusto un anello della catena perché il Male abbia il sopravvento. Un anello che solo il rinvenimento di un antico sepolcro riuscirebbe a saldare. Ma l’ubicazione di quel sepolcro è avvolta nella leggenda… E la leggenda corre a ritroso sino ad approdare alla Roma dei re. L’adolescente Vel vive a Tarquinia sotto il regno del Superbo, sovrano corrotto e spietato che lascia mano libera al suo altrettanto crudele figlio, Sesto Tarquinio. Sarà proprio quest’ultimo a sconvolgere la vita di Vel, costringendolo a vagare alla ricerca dei propri cari in un mondo ricco di pericoli e di avventure. Un peregrinare che porterà l’etrusco tra le braccia di un amore tanto indissolubile quanto tormentato e costringerà Vel a ingegnarsi per sopravvivere, sino a diventare un brillante architetto: il progettista preferito da re e imperatori. Il maestro dell’avventura Marco Buticchi si destreggia questa volta tra i fasti delle antiche civiltà e le colpe di un Occidente moderno inspiegabilmente sordo alle terribili provocazioni dell’Isis. Un romanzo impetuoso, capace di toccare argomenti scottanti dando voce, accanto alla puntuale ricostruzione storica, alle preoccupazioni che tormentano la nostra quotidianità.
Il segno dell’aquila di Marco Buticchi (2015), Longanesi, collana La Gaja Scienza 1193, pagg. 422, euro 18,60
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