Dopo un lunghissimo “esilio” tornano in libreria i nomi di due autori: Rita Monaldi e Francesco Sorti, uniti dalla scrittura e anche nella vita. Il romanzo, pubblicato ora dalla Baldini & Castoldi, dal titolo Imprimatur (2002) ha una storia lunga e complessa. Un seguito di accadimenti che ci sentiamo di affermare poteva , probabilmente, capitare solo nel nostro paese.
Ecco in breve la storia del romanzo e dei suoi due autori. Imprimatur fu pubblicato dalla Mondadori nel lontano 2002 e dopo brevissimo tempo ristampato nella collana I miti (sempre Mondadori). Le due edizioni nel giro di pochissimo tempo scomparvero dalle librerie e non se ne seppe più nulla. Precisiamo che Imprimatur era il primo titolo che doveva comprendere almeno altri sei titoli.
I due autori visto l’ostracismo (chiamiamolo boicottaggio), anche di altri editori decisero di trasferirsi in Austria e il romanzo con altri della serie furono “tutti” pubblicati all’estero con grande successo. In una intervista uno degli autori narra che propose il testo anche ad altre case editrici italiane ma le risposte furono sempre negative, e, in alcuni casi, con reazioni di fastidio. Evidentemente da molto in alto (si ipotizza una imposizione da un piccolo, ma potente stato) era stato posto il veto allo “imprimatur” del romanzo.
Ora finalmente possiamo leggere questo romanzo (e speriamo i successivi) che a suo tempo fu messo “all’indice”.
Come abbiamo già scritto si tratta di un giallo storico, nella cui trama agiscono molti personaggi realmente esistiti, che agiscono in luoghi effettivamente reali, collegandosi anche a fatti storici ben precisi e controllabili.
La Santa Sede ha deciso di fare santo, in base a un presunto miracolo, il Beato papa Innocenzo XI, cioè Benedetto Odescalchi da Como. Delle indagini sul miracolo è stato incaricato Mons. Lorenzo Dell’Agio, Vescovo dell Diocesi di Como. Nel corso di esse il vescovo viene in contatto con una coppia di giornalisti che, anche loro, stanno effettuando delle ricerche storiche e gli raccontano che avevano trovano degli interessanti documenti, facenti parte di una antica collezione. Nello studiare e controllare i vari volumi era saltato fuori uno scritto: era il diario di un garzone di una pensione, in cui venivano raccontati fatti avvenuti nel luogo dove lavorava ma che riguardavano il Vaticano, Parigi e Vienna nell’anno 1683. I due giornalisti comunicavano poi al monsignore che si sarebbero trasferiti a Vienna, rimanendo però in contatto con lui. Cosa che non avvenne, ma dopo alcuni anni il vescovo ricevette un plico che conteneva, sotto forma di romanzo, il risultato delle ricerche dei due giornalisti.
In pratica si tratta di una memoria scritta da questo garzone che viveva a Roma nella Locanda del Donzello, che si trovava in Via dell’Orso in un periodo dall’11 al 25 settembre del 1683.
In quegli anni era Papa Innocenzo XI, in Francia era re Luigi XIV e Vienna era assediata e si stava combattendo una battaglia contro le potenti truppe degli Ottomani. Una battaglia che se vinta da quest’ultimi avrebbe deciso la fine della cristianità e sconvolto gli equilibri del mondo allora conosciuto.
Nella locanda sono presenti nove “pigionanti” fra cui una donna, Clorindia una bellissima cortigiana, più il padrone della locanda e il garzone. La morte di un ospite, il gentiluomo francese Di Mourai, fa sospettare alle autorità la possibilità che in quel luogo sia arrivata la temuta peste e subito gli uomini del “bargello” (diciamo i carabinieri dell’epoca) chiudono a forza tutti i presenti nella locanda, ne sbarrano porte e finestre. Chi tenterà di fuggire sarà immediatamente ucciso.
Nella locanda si trova anche l’abate Atto Melani, un castrato che ha cantato e incantato tutte le corti europee e che ora alla fine della carriera di cantante svolge segretamente le funzioni di spia per Luigi XIV.
Atto Melani fa amicizia con il garzone la cui speranza è di lasciare la locanda per fare il mestiere di “gazzettante”.L’abate prende a raccontargli parte della sua vita e i tanti fatti che ha appreso nella sua lunga carriera ma lo vuole anche come aiutante nelle sue indagini in quanto sospetta che il Di Mourai sia stato avvelenato.
Saranno indagini lunghe e pericolose che porteranno i due a scendere nei sotterranei nella città, entreranno in contatto con degli abitanti dei sotterranei i famosi “corpisantari”.
Sarebbe veramente troppo lungo riassumere anche in minima parte le avventure dell’abate e del garzone e quale ruolo avranno nello sventare un complotto contro il papa. Sono tante e interessanti anche le informazioni sul modo di vivere, di parlare, di comportarsi di quei tempi, per non parlare delle varie macchinazioni e della lotta sotterranea tra il papa e il famoso Re Sole per avere la supremazia in Europa.
Un romanzo appassionante che si legge d’un fiato e si rimane nella speranza che quanto prima la Baldini & Castoldi pubblichi gli altri romanzi della coppia Monaldi & Sorti.
Di estremo interesse le parti di “addendum”, le note e le relazioni tra Papa Innocenzo XI e Guglielmo D’Orange
Gli autori
Rita Monaldi e Francesco Sorti, moglie e marito, hanno pubblicato finora nove libri, bestseller internazionali, tra cui cinque romanzi con protagonista Atto Melani (Pistoia 1626 – Parigi 1714): Imprimatur, Secretum, Veritas, Mysterium e Dissimulatio. I titoli della serie, ancora incompleta, formeranno una sentenza latina dal molteplice significato. Hanno curato l'edizione de I segreti dei conclavi., memoriale riservato di Atto Melani da loro scoperto in una biblioteca parigina. I loro libri sono tradotti in 26 lingue e 60 Paesi.
Vivono con i figli a Vienna. Le note vicende politico-editoriali legate alla prima edizione di Imprimatur hanno tenuto lontano dal nostro Paese le opere di Monaldi & Sorti. Baldini&Castoldi le presenta ora finalmente anche al pubblico italiano.
la quarta:
Roma, settembre 1683.
In una locanda nel cuore della Città Santa la morte improvvisa di un viaggiatore semina il panico: veleno o peste? Per paura del contagio, gli ospiti vengono rinchiusi in quarantena nelle proprie stanze. Tra loro c'è l'abate Atto Melani, ex cantante castrato e ora agente segreto del Re Sole, deciso a scoprire cosa si celi dietro quella strana morte. Atto dovrà scontrarsi con le reticenze e le paure degli altri ospiti, con lo spettro della peste che aleggia sulla locanda e gli echi minacciosi della battaglia decisiva che le armate dei principi cattolici stanno combattendo a Vienna contro i Turchi. Nonostante le difficoltà, l'inchiesta dell'abate Melani condurrà alla soluzione del mistero, ma soprattutto alla tremenda verità che segretamente condiziona il destino d'Europa: una congiura internazionale in cui s'intrecciano religione, politica e affari. Il diario dell'inchiesta, tenuto minuziosamente dal garzone della locanda, finirà sepolto in un manoscritto, che riemergerà improvvisamente centinaia di anni più tardi. A ripercorrere con il fiato sospeso il drammatico racconto del garzone è ora un anziano prelato che deve assolvere un delicatissimo incarico: far canonizzare un Papa vissuto tre secoli prima. E, al momento decisivo, sarà proprio il diario a dettare l'ultima parola.
Nell'ambiguo fascino della Roma barocca, fra tunnel segreti e laboratori alchemici, cacciatori di reliquie e tipografie clandestine, strampalate dottrine mediche e ricette culinarie, viene alla luce un segreto della storia d'Europa fino a oggi mai rivelato: un grandioso complotto le cui prove erano state occultate da sempre. E dopo anni di ricerche che gli autori hanno scoperto i documenti (veri) per raccontarci questo filo impazzito della storia e, insieme, un secolo straordinario ingiustamente trascurato.
Imprimatur di Monaldi & Sorti (2002)
Baldini&Castoldi, collana Romanzi e racconti, pagg. 670, euro 18,00
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