Claudia Salvatori, laureata in lettere con una tesi su Santa Caterina da Siena, è scrittrice di romanzi, racconti, sceneggiature di film e fumetti.
Dal 1979 al 1985 collabora con lo Staff di If scrivendo sceneggiature per le testate fumettistiche Lanciostory, Skorpio e L’Intrepido.
Dal 1985 al 2000 lavora alla Disney Italia, per la quale scrive oltre 60 storie.
Nel 1985 il suo romanzo “Più tardi da Amelia” vince il Premio Tedeschi.
Seguono, nella collana I gialli Mondadori, “Columbus day”, “Mistero a Castel Rundegg” e “Superman non muore mai”.
È finalista al premio Calvino e al premio Montblanc con il romanzo “La donna senza testa”.
Nel 1987 il quotidiano Il Lavoro pubblica a puntate il romanzo “L’assassino nudo”.
Negli anni ‘90 escono presso Marco Tropea Editore “Schiavo e padrona”, la ristampa di “Superman non muore mai”, “La canzone di Iolanda” e “Sublime anima di donna”.
Per quest’ultimo romanzo nel 2001 viene insignita del Premio Scerbanenco.
Sempre nel 2001 la regista Maria Martinelli adatta per il cinema “Schiavo e padrona”, che diventa il film “Amorestremo”, con protagonista il pornodivo Rocco Siffredi.
Nel 2005 pubblica presso Alacran “Il sorriso di Anthony Perkins” e “La donna senza testa”.
A metà degli anni 2000 la svolta verso il romanzo storico.
Realizza per Segretissimo Mondadori la serie Walkiria Nera.
Presso Mondadori escono “Ildegarda, badessa visionaria esorcista”, i due titoli della saga Il romanzo di Roma “Il mago e l’imperatrice” incentrato sulla figura di Messalina e “Il sole invincibile” che si ispira a quella di Eliogabalo e “Il cavaliere d’Islanda”.
Nel 2009 esce “Abel”, nella collana Urania “Epix”, primo esperimento nel genere horror.
Nel 2010 lavora a una storyline per la Dino de Laurentiis Company.
I suoi lavori più recenti sono “La splendente regina della notte” pubblicato da Mondadori nel 2013, un romanzo erotico su Akhenaton e Nefertiti e la biografia immaginaria del grande pittore Bosch Hieronymus (Mezzotints 2014).
Il suo sito internet è: http://kveldsalvatori.blogspot.it/
Per i lettori che non ti conoscono puoi presentarti in due parole?
Venti romanzi pubblicati, sceneggiature, racconti, più di un migliaio di tavole per fumetti, per non parlare degli inediti e dei progetti non realizzati, spalmati negli ultimi trentacinque anni di vita.
Da grande farò sicuramente un altro lavoro.
Hai qualche hobby o mania particolare che ti possono identificare col personaggio di cui ha scritto per questa antologia?
No. Kira è l’assoluto contrario di me, in ogni senso.
È una donna d’azione, mentre io sono una contemplativa.
In passato ti sei già cimentato con la spy story o questo genere costituisce una novità nella tua produzione?
Tra letteratura e fumetti ho praticato tutti i generi tranne il bellico e il fantasy (per ora).
Citando da quella canzone che canta Ornella Vanoni: “Posso dire d’ogni cosa che ho fatto a modo mio”.
Puoi svelare come e da chi sei stato coinvolto nel progetto NOI SIAMO LEGIONE?
Da Fabio Novel e per “ereditarietà” dalla sinergia di forze in cui era stato concepito il primo Legion.
Ci sono fonti a cui ti sei documentato per scrivere questo racconto?
Se si quali?
Ho attinto alla documentazione su Akhenaton e sulla XVIII dinastia di re egizi di cui mi ero servita per la stesura del mio ultimo romanzo “La splendente regina della notte”, uno storico-erotico su Akhenaton e Nefertiti.
Su Akhenaton sono usciti alcuni ottimi libri, come quello di Dimitri Laboury, o quello di Dominic Montserrat.
Non li elenco tutti per non diventare pedante.
Puoi accennare, senza svelarne la trama, ai punti salienti del tuo racconto?
Avrà come protagonista un personaggio inedito o che è già comparso in altri tuoi testi?
Il personaggio è Kira von Durcheim, spia di Rudolf Hess coinvolta in missioni del nazismo esoterico.
Già apparsa in tre numeri di Segretissimo: “La genesi del male”, “Golden Dawn” e “Progetto Lebensborn”, e in Legion 1, “Rifiutato dal mare”.
Nel racconto presente gli ingredienti sono l’Egitto mitico e magico predinastico, Freud, Jung, l’arca dell’alleanza, Akhenaton, Tutankhamon e Mosè.
Ma soprattutto quello che ci piace sempre: una tomba misteriosa con mummia misteriosa.
C'è una domanda sul progetto che non ti è stata fatta alla quale vorresti rispondere?
A quando Legion 3?
Secondo Signoroni nasce a Lodi nel 1947 dove tutt’ora risiede.
Cultore quasi fanatico della propria Privacy, per oltre 35 anni lavora come chimico presso i laboratori di ricerca dell’E.N.I.
Di pari passo coltiva l’attività di scrittura nel campo della letteratura poliziesca, facilitata dalle tre vittorie nel 1975, 1976 e 1977 del Mystfest di Cattolica.
Fino ad oggi ha pubblicato una ventina di racconti e 14 romanzi per Longanesi, Garzanti e soprattutto per A. Mondadori, casa editrice con la quale collabora dal lontano 1976.
Tre opere imperniate sulla figura del tenente Petrosino sono comparse nella collana il Giallo, mentre Segretissimo ha ospitato le imprese del maresciallo Dario Costa, tranquillo protagonista, fino ad ora, di numerosi romanzi l'ultimo dei quali, “I giardinieri di Herat”, è uscito nel corso del 2014.
Per i lettori che non ti conoscono puoi presentarti in due parole?
Sono un autore che, provenendo dal romanzo giallo classico, non scorda le proprie origini anche quando, ormai da un ventennio, tratta la Spy-story.
Di conseguenza, nelle mie trame, tendo sempre alla soluzione chiusa, ben sapendo che questa tecnica non accomuna tutti i lettori.
Parto da situazioni che affronto puntando al massimo realismo soprattutto per quanto riguarda i personaggi e l’ambientazione.
Amo il lavoro di ricostruzione storica e sociale, di ricerca, lo sfondo accurato, il dettaglio del particolare tecnico, convinto che l’accuratezza è noiosa solo per chi non la comprende o non l’apprezza.
È un difetto che mi porto sulle spalle dai tempi di Petrosino, ormai fa parte del mio DNA di scrittore, e sono convinto che me lo terrò per sempre.
Hai qualche hobby o mania particolare che ti possono identificare col personaggio di cui hai scritto per questa antologia?
Non mi è capitato spesso di trattare gli hobbies di Dario Costa, anche perché raramente ha la possibilità di praticarli, sbattuto com’è da un luogo all’altro, oppure coinvolto nella routine del servizio.
Ogni tanto trapela che non è insensibile alla buona tavola, che ama-odia Milano per la nebbia e per l’afa estiva, che tiene molto alla vita familiare, anche se è riservatissimo sui suoi incarichi, che vive i viaggi come parte integrante della missione, quindi fonte d’informazioni, e che è alieno ai compromessi, perciò evita i luoghi e le persone che glieli possono proporre.
Qualche volta fuma la pipa, ma detesta chi impone agli altri di non fumare, al volante se la cava senza strafare, ascolta molto e, se non è invitato a parlare per spiegare una situazione, se ne sta volentieri zitto.
Alla chiacchiera preferisce l’osservazione, all’azione diretta la prevenzione.
Conosce parecchia gente in ogni classe sociale, e se ne serve per farsi spiegare ciò che ignora, fedele alla consegna che non se ne sa mai abbastanza e che non bisogna vergognarsi della propria onesta ignoranza.
Da cartesiano convinto, smonta gli elementi dell’indagine in fattori sempre più minuscoli, fino a mettere a fuoco quello essenziale.
Se nella successiva ricostruzione qualche tassello non torna al suo posto, Dario Costa riparte da zero e ritenta con la caparbietà del vecchio sbirro di campagna.
È un mancato maestro di scuola che negli Anni di Piombo ha preso servizio nell’Arma.
Tutto il resto è venuto da solo, senza che l’abbia volutamente cercato.
Della realtà dei Servizi Segreti e dei personaggi che la popolano, spesso squallidi ed equivoci, farebbe a meno, ma il dovere resta tale, piaccia o non piaccia.
C’è chi lo stima e chi lo detesta, ma in fondo Dario Costa se ne infischia e procede come gli hanno insegnato…da manuale!
Puoi svelare come e da chi sei stato coinvolto nel progetto NOI SIAMO LEGIONE?
Per la precedente edizione dell’Antologia il Gran Maestro Venerabile Sergio D. Altieri, per la presente, Fabio Novel.
Saluto entrambi!
Ci sono fonti a cui ti sei documentato per scrivere questo racconto?
Se si quali?
Il racconto è nato molto tempo prima che la situazione ucraina degenerasse negli scontri armati nella regione del Dombass e in Crimea, addirittura prima che la volontà popolare cacciasse il presidente Janukovic.
Mi ha ispirato l’estrema tensione che in quei giorni tormentava il Paese con la lotta sotterranea fra i poteri forti di Kiev, foraggiati e appoggiati da un Cremlino niente affatto disposto a rinunciare ad uno stato satellite che gli teneva la NATO e la UE lontane dalla porta di casa, e le opposizioni bastonate nelle piazze, quando addirittura non erano prese a fucilate dai tiratori scelti, comprese quelle costrette all’esilio per la ferocia della repressione interna.
Conosco una portinaia, laureata in dietologia, che qualcosa da raccontare l’avrebbe…
Puoi accennare, senza svelarne la trama, ai punti salienti del tuo racconto?
Avrà come protagonista un personaggio inedito o che è già comparso in altri tuoi testi?
Il protagonista è naturalmente Dario Costa, in licenza natalizia a Milano, coinvolto suo malgrado nella ricerca di un’anziana badante che non è rientrata dalla consueta passeggiata al Parco Sempione.
Ovvio che nulla è come sembra, soprattutto se la persona scomparsa seppelliva ombrelli sotto la neve!
Un po’ di giallo classico non guasta, se c’è di mezzo una microscopica sferetta all’iridio che nella realtà dell’intelligence qualche guaio l’ha già causato.
C'è una domanda sul progetto che non ti è stata fatta alla quale vorresti rispondere?
Ci sarà una Legion III con nuovi autori e nuovi personaggi?
Bazzico la letteratura gialla dagli anni ’70, quando la sola parola poliziesco italiano terrorizzava gli editori, e sarei davvero onorato di sapere che qualche ultimo eroe dell’avventura continua o, meglio ancora, comincia a sporcarsi le mani nel genere che tanto ci appassiona.
Dopo tutto, la Legione ha sempre avuto un prezzo da pagare e dei meriti da conquistare sul campo visto che, come ha scritto Lanzmann: l’avventura è la capacità di provare meraviglia!!
Enzo Verrengia è nato ad Alatri, ma ha vissuto a San Severo e adesso a Pescara.
Ha collaborato a diverse testate giornalistiche, alla RAI ed è stato coinvolto nell'organizzazione di eventi culturali di vario tipo.
È iscritto alla SIAE e ha firmato regie radiotelevisive, sceneggiature, anche a fumetti, e testi teatrali.
Nel 2004 ho vinto il Premio Galassia per il miglior racconto di fantascienza italiano.
I suoi romanzi sono: “La notte degli stramurti viventi” pubblicato da Stampa Alternativa nel 2001 e di prossima riedizione per DelosBooks, “Divora il prossimo tuo”, Avagliano, 2004, “Sandblast”, “Sturmvogel”, “Targeting” e “Watchdog”, stampati da Mondadori nel 2008, 2011, 2014 e 2015 e “L’eredità di Hyde” edito da Piemme nel 2013.
Per i lettori che non ti conoscono puoi presentarti in due parole?
Mi chiamo Enzo Verrengia, scrivo di narrativa e di altro.
Firmo i romanzi per “Segretissimo” con lo pseudonimo di Kevin Hochs e il mio protagonista fisso è l’Operativo, elemento della CIA che agisce nell’ambito dell'immaginaria Divisione G, dove la G sta per geopolitica.
Hai qualche hobby o mania particolare che ti possono identificare col personaggio di cui hai scritto per questa antologia?
La curiosità per le persone, il mondo, le altre culture e la saggezza che può derivarne grazie all’esperienza.
In passato ti sei già cimentato con la spy story o questo genere costituisce una novità nella tua produzione?
Sono apparsi dei miei racconti in appendice a “Segretissimo” fin dalla metà degli anni '80, firmati con il mio vero nome.
Puoi svelare come e da chi sei stato coinvolto nel progetto NOI SIAMO LEGIONE?
Fabio Novel, il curatore, mi ha chiesto di partecipare, essendo uno degli autori italiani che appaiono nella collana.
Ci sono fonti a cui ti sei documentato per scrivere questo racconto?
Se si quali?
Per le ambientazioni, la conoscenza diretta dei posti descritti.
Il resto, da pubblicazioni specializzate, libri, dialoghi con varia umanità.
Puoi accennare, senza svelarne la trama, ai punti salienti del tuo racconto?
Avrà come protagonista un personaggio inedito o che è già comparso in altri tuoi testi?
Ho cercato un tema classico dello spionaggio, che non invecchiasse rispetto alla velocità sempre più incalzante dell’attualità: il tradimento.
Protagonista è l’Operativo, e con lui sfilano tutti i personaggi abituali della sua serie.
C’è una domanda sul progetto che non ti è stata fatta alla quale vorresti rispondere?
Forse una: quanto impegno richiede una stesura.
Tantissimo, nel più rigoroso rispetto del lettore, cui va proposta una costruzione narrativa appagante e di spessore.
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