Si danno i voti!
Il sorriso del cane di Francesca Bertuzzi.
Questo racconto improvviso di Eleonora, che si canna, al maritino “composto” e “formale” mi pare venuto benino. “E’ una cosa che mi è successa e che non ho mai raccontato a nessuno. Vuoi sentirla questa storia?”. Certo, se lei vuole raccontarla, lui vuole sentirla. Torino, diversi anni prima: ragazza, anzi ragazze, che cadono dalla tromba di una scala. Fatalità, suicidio? Occorre vederci chiaro e forse sta per capitare anche alla nostra futura sposa (ha un cane che sorride e ringhia). Ma un orgasmo può salvare la vita. Chi l’avrebbe mai detto.
Voto 7.
Matrioska di Paolo Roversi
Ritrovare Enrico Radeski è come ritrovare un amico. Al tempo della vespa e della lambretta, tra l’altro, ero decisamente dalla parte della prima. E vedere questo free-lance sfrecciare sopra la mitica mi ha fatto ritornare quasi ragazzo. Qui, sempre a Milano, è alle prese con un “barbone stecchito alla mensa dei poveri”. Dita e lingua bluastre. Tipico avvelenamento da arsenico. Che poi tanto barbone non sembra, essendo curato, troppo curato. In tandem con il vicequestore Sebastiani, integerrimo puttaniere. Di mezzo ragazza bionda da capogiro. Bucatini, tonnarelli, abbacchio, focaccia, caffè e Montenegro con ghiaccio prima di risolvere il mistero. Peccato che il barbone che non è barbone sia ormai un personaggio da trama logora e consunta. Ma Radeski resta sempre simpatico.
Voto 7.
Nient’altro che un nome di Gianluca Morozzi
Bologna. In prima persona. Lui, con la maschera di cuoio, vuole un nome, il suo. Se l’altro, legato mani e piedi ad una croce di legno, glielo dice, cioè lo riconosce, è salvo (giura). Ma l’altro proprio non se lo ricorda. Anche se Lui fa di tutto per farglielo ricordare, altrimenti ogni tanto gli strappa qualche parte del corpo. Allora ecco il racconto per aiutare la memoria. L’amicizia con Rocco, le feste, l’ubriaca Maddalena Garattoni, la mania di fregare le cose…Niente memoria e guai seri per il malcapitato. Vendetta, tremenda vendetta. E tutto scorre veloce e credibile che i’ Morozzi per queste cose c’è proprio pipato.
Voto 8.
Beniamino di Divier Nelli
Firenze. Come dire che i ragazzi sono più stronzi degli adulti. Ne sa qualcosa Beniamino, nato piccoletto, un “nano”, costretto a tirar fuori soldi per il bullo Francesco. Bravo a scuola e sfruttato dagli altri compagni. Una continua sofferenza, insomma. Fino a quando, fino a quando… arriva il cellulare a dargli una mano. Ora è lui che comanda, ma conviene davvero passare dalla parte degli stronzi? Raccontino pulito e psicologicamente ben costruito.
Voto 7
Mutt & Jeff di Massimo Lugli
Roma. Un cadavere in mare. Pugnalato. Tre coltellate alla schiena, un paio di plantari da diabetico. Praticamente, dopo varie ricerche, l’avvocato Franco De Giovanni, vicepresidente di una associazione che lotta contro l’usura e il racket (chiaro che avrà dei nemici). Sposato (poi separato) a Marina Regali affascinante una cifra agli occhi del nostro commissario Mastrantonio seguito a ruota dall’autista Camuzzi (serve per qualche battuta). Ipotesi, dubbi, cervello, ma per risolvere il problema ci vuole lo sbirro buono, Mutt, e quello cattivo, Jeff. Che poi a recitare le due parti trattasi sempre del nostro Mastrantonio. E ci vuole pure una parola di troppo sfuggita a qualcuno. Un classico.
Voto 8.
La sostanza dei sogni di Diana Lama
Napoli. Dianona Lamona (strano, mi riporta alla mente gli amati scacchi) ha tirato fuori un casino buffo. Sogno e realtà che serpeggiano e intrecciano insieme. Kalya, passerona nera abbarbicata sul pezzo di un cinquantenne sposato. Chiara, moglie del suddetto cinquantenne, luminare della medicina, remissiva e sottomessa. La golosona possessona e la pecorona struggentona. Guai a dire “Mia moglie non la mettere in mezzo” che l’assatanata di sesso, pure scrittrice, va fuori di testa. La moglie c’è già di mezzo, eccome. Due figure indimenticabili con l’uomo che tromba, russa e colpisce. Forse, perché la storia vera qual’ è?
Voto 9.
Abbriaria di Piergiorgio Di Cara
Mork, agente sotto copertura, ispettore di polizia dei Servizi Antidroga. Ucciso il padre poliziotto, morta la madre di dolore, tradito dalla fidanzata (la mi’ nonna!). Buddista, che per lui il karma è tutto. Missione a Palermo. Persone uccise da Qat, nuovo tipo di droga. Bande di neri e Cosa Nostra a confronto. Non c’è da stare allegri. Incasinamento generale con appuntamenti, scontri, pallottole che fischiano e colgono nel segno. Spunti sulla bellezza di Palermo e sulle emigrazioni che non si possono impedire. Azione e cervello che qualcosa non quadra e c’è qualcuno che fa il furbetto. Ma “Vuoi o non vuoi, è sempre questione di karma”.
Voto 8.
Buona-ottima antologia con pezzi che si amalgamano bene fra di loro.
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