Mosca, maggio 1876. In una giornata di freschezza primaverile, nei giardini di Sant’Alessandro, un giovane si spara davanti a una ragazza che gli ha appena rifiutato un bacio. Un suicidio senza motivo, al cospetto di numerosi testimoni.. Un caso da archiviare in fretta, se non fosse per un biglietto di carta celeste, vergato a mo’ di commiato: “…non ho niente a che fare con nessun di voi e questo biglietto lo scrivo perché non vi salti in mente che mi sarei ucciso per una qualche lacrimevole sciocchezza”.. Il tono non è quello di un aspirante suicida. A insospettirsi è Erast Petrovic Fandorin, registratore di collegio e assistente del commissario dell’Ufficio investigativo della Polizia di Mosca: un ventenne dall’aspetto gradevole, con il vizio insuperabile di arrossire e il vezzo di indossare il nuovissimo busto americano Lord Byron, con stecche di balena per apparire snelli e slanciati, con “fianchi stretti e spalle da guerriero”!
Con l’entusiamo del neofita, Fandorin comincia a indagare su quello che si rivela solo il primo di una serie di omicidi/suicidi inspiegabili e legati l’un l’altro da un nome ricorrente: Azazel, l’angelo caduto. Colui che insegna agli uomini a guerreggiare e alla donne a truccarsi: Azazel è lo spirito della cacciata e della sedizione.
Guidato da un fiuto infallibile, l’investigatore Fandorin si avventura sulle tracce del presunto mandante, girando l’Europa in un caleidoscopio di incontri/scontri, travestimenti e travisamenti, rischiando anche la vita fino alla scoperta di un intrigo di portata internazionale.
Un giallo di qualità, questo La regina d'inverno, scritto con tocco leggero e umoristico. Una storia avvincente che fonde suspense e ironia, dalla prima all’ultima pagina. B. Akunin, saggista e traduttore, georgiano di nascita ma moscovita di adozione, ha dato vita a un personaggio seriale, l’investigatore Fandorin, divenuto un caso letterario: un detective in grado di rivaleggiare con i classici Poirot, Sherlock Holmes e Montalbano, nella cornice storica di una Mosca che, con l’arrivo del telegrafo, comincia ad aprirsi al mondo.
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