Presentato a Lucca Comics 2004 e stampato come la serie regolare dalla perugina Free Books Ouverture, il numero 0 de L’Insonne, è l’anello di congiunzione tra la serie del ‘94 e l’attuale.
Rappresenta infatti, nelle intenzioni degli autori, un episodio ibrido e necessario per chiudere la vecchia serie e presentare i temi della nuova.
In questo numero, i lettori che ancora non conoscono l’opera creata da Giuseppe Di Bernardo incontrano per la prima volta Desdemona Metus la protagonista degli albi a fumetti e i personaggi secondari che le gravitano intorno.
Desdemona, Desdy per gli amici, è una studentessa di medicina e una deejay in una radio notturna, Radio Strega.
Ragazza volitiva e problematica, soffre di una strana forma di insonnia di origine traumatica manifestatasi in seguito alla scomparsa della madre.
La sindrome da cui è affetta, oltre a farle trascorrere in stato di veglia gran parte delle notti, le provoca stati di caos percettivo che giocano spesso un ruolo decisivo nelle misteriose vicende di cui è protagonista che si svolgono prevalentemente nella città di Firenze o nei suoi dintorni.
Scritta con la solita puntualità e chiarezza nell’affrontare temi delicati da Giuseppe Di Bernardo la storia narrata in questo numero affronta uno dei più delicati nodi della bioetica.
L’autore si chiede se sia sempre giusto e a quale costo salvare una vita che ci è cara.
Con un abile gioco di intrecci narrativi infatti, la vita di una madre distrutta dal dolore per la malattia del figlio si mischia con l’universo di Desdemona attraverso la divinazione dei tarocchi.
Dalla trama principale poi si dipartono delle sottotrame che ci svelano in parte quali saranno le complesse architetture che costituiranno l’innovativa serie creata da Di Bernardo e Polidori.
La storia è disegnata in maniera impeccabile dal creatore della serie Giuseppe Di Bernardo coadiuvato alle chine da Jacopo Brandi.
Le copertine di questa seconda serie passano dalla matita di Marco Nizzoli, autore di quelle del ’94, a quella di Giuseppe Palumbo mostro sacro del fumetto italiano che anche in questo frangente si dimostra all’altezza della sua meritatissima fama.
Palumbo ha rispetto a Nizzoli ha un segno più noir e quindi più in linea con lo spirito della nuova serie.
La colorazione della copertina poi, è affidata a Massimiliano Guadagni, autore con un passato come illustratore Mondadori.
Chiude il numero un pezzo di Graziano Braschi che, da grande esperto di giallo italiano, ci descrive i lati oscuri di Firenze come sono stati dipinti da cinema e letteratura.
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