Con il tenente Valcour…
“Sono sopravvissuti in dieci al naufragio del panfilo Elsinore, colato a picco ai Caraibi dopo aver urtato uno scoglio. Ma non tutte le vittime sono perite nella disgrazia. Il ricco proprietario del battello e il secondo ufficiale sono scomparsi dopo, in circostanze misteriose”. Due fatti importanti: qualcuno “aveva mischiato un narcotico nell’acqua potabile” del barile per far addormentare i sopravvissuti e le carte di bordo sono sparite. Dunque c’è di mezzo un assassino, e se un personaggio che sa chi sia -“La prova è sotto i crisantemi”, afferma-, cade morto stecchito avvelenato dal cianuro nel cocktail del suo bicchiere, la faccenda diventa ancor più complicata, anche perché non si riesce a capire subito il significato dell’espressione
Un bel problema per il tenente Valcour della polizia di New York che incomincia ad interrogare i vari protagonisti. Ma questo non basta. Occorre ritornare con tutti i superstiti sul luogo della tragedia ed un palombaro che si immerga fino a raggiungere l’Elsinore per la prova decisiva. Solo allora il caso sarà chiuso con il classico colpo a sorpresa finale. Atmosfera di continui sospetti, tensione, paura e mistero lungo tutto il racconto.
Per “I racconti del giallo” ecco “Cardosa e lo scrittoio della Pimpaccia” di Carlo Parri.
Alfonso Torre, scrittore che vive nel lusso. Suo ultimo acquisto, prima di essere ucciso, uno scrittoio della Pimpaccia da trecentomila euro. Indaga il vicequestore Cardosa, innamorato del mercato, Calvados a suo fianco, citazioni libresche che saltellano spiritose da ogni parte e un po’ di sesso che fa sempre bene. Di mezzo un documento falso per trovare il tesoro di papa Innocenzo X. Gradevole lettura e spero in un prossimo libro dell’autore.
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