Benché esistano in letteratura numerosi romanzi e racconti precedenti che presentano elementi assimilabili al giallo, la data di nascita del genere viene fatta coincidere con la pubblicazione nel 1841, de “I delitti della rue Morgue” di Edgar Allan Poe, lavoro in cui compare il personaggio di Auguste Dupin, un investigatore che riesce a risolvere i casi criminali senza recarsi sul luogo del delitto ma solo sulla base di resoconti giornalistici e grazie alle sue enormi capacità deduttive.
Per quanto riguarda l'Italia invece, secondo gli studiosi, il primo poliziesco pubblicato risale al 1852.
In quell'anno vede la luce “Il mio cadavere”, del giornalista e drammaturgo partenopeo Francesco Mastriani, presentato in un primo momento a puntate su periodici del tempo ed in seguito in volume dall'editore Rossi di Genova.
Anche “Il cappello del prete”, scritto nel 1887 da Emilio De Marchi, accattivante, ricco di risvolti psicologici e ambientato a Napoli e il ciclo delle opere del fiorentino Giulio Piccini, in arte Jarro, che ha per protagonista il commissario di Santa Maria Novella Domenico Arganti, detto Lucertolo, hanno preceduto la fortunata stagione del giallo inglese di Arthur Conan Doyle e Agatha Christie.
Parlando del XX secolo non si può non menzionare il commissario De Vincenzi, una sorta di Maigret italiano, creato in pieno periodo fascista da Augusto De Angelis.
Altri autori da ricordare sono Giorgio Scerbanenco, creatore di gioielli del noir che, riletti oggi, appaiono anche come uno spaccato umanissimo e amaro dei nostri anni sessanta, la coppia formata da Carlo Fruttero e Franco Lucentini, che con “La donna della domenica” ci hanno fornito uno spaccato della borghesia torinese degli anni '70, quelli che, più o meno alla metà degli anni ‘80, si sono riuniti in gruppi e scuole, come ad esempio il Gruppo 13 bolognese o la Scuola dei Duri milanesi, fino ad arrivare ai nostri giorni in cui operano, tra i numerosissimi altri, scrittori come: Massimo Carlotto, Giampaolo Simi e Andrea Camilleri.
Questi intellettuali, e molti altri, saranno oggetto degli articoli di “Pagine ingiallite” rubrica attraverso la quale mi divertirò ad analizzare periodi storici particolari e libri poco conosciuti o dimenticati.
Sperando che chi mi voglia seguire si diverta a leggere questi interventi tanto quanto io mi sono divertito a scriverli, auguro a tutti buona lettura.
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