Malachia Duprè è un uomo potente, ricco e aristocratico. Ma soprattutto Malchia è morto. Il suo corpo viene ripescato dalle acque viscose di un lago, avvolto in un tappeto e con colpi di calibro 9 a spezzare la sua vita. Il fascicolo dell’indagine finisce, inevitabilmente, sulla scrivania del dott. Alvise Guarnieri, magistrato della procura imperfetta creata dalla scrittrice Roberta Gallego. Il magistrato coadiuvato dai suo vecchi e più fidati collaboratori viene trascinato in un indagine viscosa e oscura, quasi come le acque del lago in cui è stato ritrovato il corpo. Sarà costretto, suo malgrado, a confrontarsi con tutti i membri della famiglia Duprè, i deboli figli della vittima cresciuti nell’ombra del forte e potente padre, e le loro mogli, belle, raffinate e innamorate del cognome della famiglia di cui sono entrate a far parte. E poi ancora compariranno nemici di vecchia data e figure incerte ed evanescenti che avvolgono il passato e il presente della vittima.
Il sonno della cicala è il terzo romanzo della serie “Storie di una procura imperfetta” creata dalla scrittrice/magistrato Roberta Gallego. Dopo il successo dei primi due romanzi (Quota 33 e Doppia ombra, Tea 2013), in questa nuova indagine ritroviamo vari personaggi del microcosmo giudiziario creato con sapienza e competenza dall’autrice. Personaggi splendidamente reali, ironici e accattivanti che conquistano il lettore.
In questa nuova indagine, però, l’attenzione è tutta sul sostituto procuratore Guarnirei e sul maresciallo Alfano, suo instancabile collaboratore. E perché no? Sull’ex-collega, ormai pensionato, dott. Speranza, mente lucida e attenta, gran dispensatore di consigli.
L’indagine sarà complessa e intricata, così come lo erano i rapporti familiari e gli affari della vittima, ma la Gallego riuscirà a condurci in questo pozzo oscuro di rancori e misteri con mano ferma e sicura. Con una scrittura fluida e cattivante, con dialoghi tesi, divertenti e ben riusciti, con una grande rispetto dei tempi narrativi, con una tensione efficace e di grande impatto e, soprattutto, con una trama ben costruita. Una tela del ragno in cui rimanere invischiati fino all’ultima pagina.
Un ulteriore considerazione è doverosa. I libri della Gallego continuano a migliorare, avevamo già apprezzato i precedenti, ma ad ogni nuovo romanzo l’autrice riesce ad aggiungere un frammento di vita e personalità ai suoi personaggi, le storie si fanno via via più complesse e riuscite e il meccanismo di fascinazione sul lettore si compie.
Un romanzo divertente e ben costruito. Un’autrice che ha trovato la sua voce, originale e limpida, nel panorama del giallo italiano. Da leggere, senza se e senza ma.
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