Finalmente in edicola l’atteso romanzo di Manuela Costantini, vincitore del prestigioso Premio Alberto Tedeschi 2014.
Il Giallo Mondadori n. 3115 presenta Le immagini rubate.
Dalla quarta di copertina:
Una donna è stata uccisa. Ma non uccisa e basta: dopo averle trapassato il cuore con una lama lunga e sottile, l’assassino le ha preso lo scalpo, lasciando solo una ciocca a testimoniare la sua macabra impresa. Quando viene disposto il fermo di un fotografo, le cui impronte sono sul luogo del delitto, agli inquirenti sembra di poter inchiodare il colpevole perfetto. È un uomo con problemi mentali, il cervello di un ragazzino nel corpo di un adulto, che si diletta a ritrarre in modo maniacale dettagli di oggetti e persone. Foto di occhi, bocche, mani, gambe... e capelli, di ogni foggia e colore. Indizi gravi, agghiaccianti. Non per l’avvocato Filippo Dolci, che lo ha conosciuto anni prima in relazione a un caso di omicidio. Lui, pieno di debolezze eppure forte come una roccia sempre in bilico, riesce a credere solo in ciò che vede, altrimenti deve sentire qualcosa all’altezza dello stomaco. Ora sente che va cercato altrove il mostro responsabile dell’orrendo crimine. E di quelli che seguiranno.
Ecco l’incipit:
Mi appoggio allo schienale della poltrona e guardo il mio cappello, quello che non indosso. Non per mancanza di carattere, perché ne occorre parecchio per indossarlo con disinvoltura, e quello ce l’ho. Il carattere, intendo. È il fisico che mi manca, le mie gambe non sono della lunghezza giusta.
Mi ficco il borsalino in testa, mi alzo in piedi. La scena che ho in mente somiglia a uno di quei quadri impressionisti con tanta gente, come quello del Ballo di Renoir. Sono lì, adesso. Mi tolgo il cappello davanti alla bella signora che sorride e accenno un inchino alla coppia che si accinge a ballare. Accendo il computer, cerco il quadro su internet, e prendo il posto di uno dei personaggi ritratti. Di sicuro, uno con il cappello in testa.
Eh, sono un uomo d’altri tempi...
È bella l’emozione che mi trasmette questo dipinto. Non sono un esperto, vado a sensazioni. Ritrae momenti dall’atmosfera liquida, in cui le forme sono vaporizzate, si dissolvono nella luce. Momenti che danno l’idea di poter svanire in un lampo, e invece restano lì, fragili e fortissimi, e per sempre. Momenti che ti si impigliano addosso, come la sabbia sulla pelle bagnata. È la stessa cosa che mi capita con la mia storia della pioggia, quella che ogni volta mi commuove, perché è durata un momento, ma ogni volta che piove è più potente che mai: il vecchio che fissava il vuoto oltre il recinto alto due metri, io bambino che mi improvvisavo esploratore, e poi lo scroscio, inaspettato.
Rimetto il cappello dov’era. Mi viene da piangere.
Ma quale uomo d’altri tempi, sono proprio un cretino.
Spengo le luci, ripercorro due volte l’intero studio per accertarmi che le finestre siano chiuse e le tapparelle serrate, e vado al supermercato.
Manuela Costantini è nata a Giulianova, sul mare d’Abruzzo, dove vive con la figlia Rebecca. Lavora come impiegata in una società di servizi. Ha da sempre la passione per la lettura e la scrittura. Ha pubblicato racconti su quotidiani e siti letterari. Ha partecipato a numerose antologie edite da Delos Books. Nel febbraio 2012 il racconto “Le brave persone” è stato pubblicato in appendice ai Classici del Giallo. Nel 2013 il racconto “Le domande sbagliate” è stato pubblicato nell’antologia Giallo 24 (supplemento 14 al Giallo Mondadori n. 3073), e nello stesso anno il racconto “Fine dei giochi” è stato selezionato per l’antologia Carabinieri in Giallo 6, sempre per Il Giallo Mondadori. Ad aprile 2014 ha pubblicato per Delos Digital il romanzo breve Quasi sempre a ottobre, biografia romanzata della serial killer Milena Quaglini, e il racconto storico Il ritorno del francese.
All’interno, il racconto L’oro delle Alpi di Massimiliano Govoni, vincitore del Premio Grado Giallo 2014.
Le immagini rubate di Manuela Costantini (Il Giallo Mondadori n. 3115), 238 pagine, euro 4,90
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