La Longanesi pubblica un secondo romanzo di Carlo A. Martigli. Questo interessante thriller storico dal titolo La congiura dei potenti (2014) è in libreria dal 28 agosto e sicuramente ripeterà il successo ottenuto con L’eretico (2012).
Se con L’eretico l’autore immergeva il lettore nella tumultuosa vita della ricca città di Firenze del 1497 descivendone con grande perizia come viveva il popolino e le azioni degli uomini potenti dell’epoca, con la città quasi prigioniera di Girolamo Savonarola, ora sposta la sua attenzione a Worms in Germania.
Siamo nel 1521 e un grande uomo di chiesa come Martin Lutero, un uomo di rigidi principi morali che dopo essere stato a Roma e aver visto con i suoi occhi le poche virtù e i tanti vizi della chiesa, al suo rientro, insieme ai suoi confratelli scrive i famosi 95 enunciati (o tesi) contro le indulgenze papali.
Questo scatenò la reazione della chiesa cattolica e il pontefice gli scrisse, chiedendogli di ritirare le sue “tesi”. E’ famosa l’azione di Lutero che come rifiuto bruciò pubblicamente la bolla papale.
A salvarlo dal rogo, interviene Federico di Sassonia, Martin Lutero viene “rapito” e portato nella magione di Jacon Fugger, un potente banchiere che ha finanziato re e pontefici e Fugger vuole salvare il monaco perchè esegua i suoi ordini e in particolare la sua ormai nota autorevolezza presso il popolino può fermare una rivolta guidata da un certo Thomas Muntzer.
Nella casa del banchiere arriva, sotto mentite spoglie, un emissario della Chiesa che ha l’ordine di mettere a tacere per sempre quel monaco che procura solo guai al papa Leone X.
Si tratta di Paolo de Mola, un uomo dal passato non chiaro che nella casa del banchiere dovrebbe svolgere le mansioni di contabile (e uccidere Lutero).
Qualcosa però blocca l’emissario: l’amore travolgente di Paolo de Mola per Sibylle la bella moglie del banchiere. Sarà un momento molto importante sia per il mancato assassino ma anche per il monaco e per la chiesa che devono scegliere tra il potere e il popolo, e come è sempre avvenuto nella storia dell’uomo la scelta è quella del potere e anche tra fede e denaro, alla fin fine chi vince è il denaro.
Con la sua consueta abilità, Martigli intreccia storia e finzione dando vita a un grande romanzo ricco di passioni e colpi di scena, raccontando la nascita di quella forma del potere economico che ancora oggi governa le nostre vite
L’autore:
Carlo A. Martigli è nato a Pisa. Dopo gli studi classici a Livorno e la laurea in giurisprudenza, inizia a lavorare in una banca, dove in poco tempo diventa dirigente.
I libri sono sempre stati la sua grande passione, legge di tutto e approfondisce in particolare due tematiche: la decadenza dell’impero romano e lo spirito del Rinascimento, specchio entrambi dell’attuale società e delle immense capacità dell’uomo di rinascere
Poiché il mondo della finanza gli sta sempre più stretto, nel 2007 si dimette da ogni incarico per dedicarsi esclusivamente alla scrittura con alcune opere dedicate ai ragazzi come Duelli, castelli e gemelli, illustrata da Emanuele Luzzati, costituita da due lunghe filastrocche in endecasillabi a rima baciata. Successivamente per Mondadori ha pubblicato, Lucius e il diamante perduto. Il romanzo, primo volume di una serie, è ambientato al tempo dell’imperatore Traiano, e consente all’autore di mostrare la sua profonda conoscenza della storia romana. A questo era seguito Thule. L'impero dei Ghiacci.
Il grande successo arriva con un giallo storico originale e interessante frutto di anni di studio intorno alla figura di Pico della Mirandola. Il romanzo dal titolo 999 L’ultimo custode ha venduto più di 130.000 copie in Italia ed è uscito in 16 Paesi e quattro continenti.
Il romanzo L’eretico pubblicato da Longanesi nel 2012 è stato un altro grande successo internazionale
un brano:
"Fin dalle prime ore del mattino, davanti alla cattedrale di Worrns si era riunita una piccola folla, nella speranza di vedere uscire in catene il monaco eretico, chiamato a discolparsi delle sue Tesi contro la Chiesa. Di questo Marcino Lutero si diceva in effetti un gran bene e un gran male, ma lo spettacolo del patibolo metteva tutti d'accordo. A parte qualche strega, quell'inverno era stato infatti avaro di roghi e impiccagioni: sembrava quasi che l'eresia non fosse più un peccato mortale.
Come si aprirono le porte della cattedrale tutti tirarono su il collo speranzosi, soprattutto quando videro uscire un gruppo di soldati con l'uniforme gialla e azzurra degli Asburgo."
la “quarta”:
Worms, 1521. Costretto dall’imperatore ad abiurare le sue tesi eretiche, Lutero si rifiuta e difende la propria critica radicale alla decadenza della Chiesa di Roma. Esposto alle minacce più diverse, Lutero – grazie ad abili sotterfugi orditi a sua insaputa – trova rifugio presso l’uomo più potente della Germania e, probabilmente, dell’intera Europa. L’uomo è il banchiere Jacob Fugger, il «re di danari», l’artefice della carriera di tutti i potenti d’Europa, dal papa allo stesso imperatore. E Fugger ha molte ragioni per far sì che Lutero sopravviva e, soprattutto, che esegua la sua volontà...
Ma a casa Fugger arriva anche un uomo dal passato tormentato e con un incarico segreto. L’uomo è Paolo de Mola e a ostacolare i suoi piani, e quelli del suo misterioso mandante, non saranno le rivolte contadine di Thomas Müntzer, né gli intrighi di potere. Sarà l’amore, quello proibito e clandestino per la bella e giovane moglie di Fugger, Sibylle... È il momento in cui la Chiesa da un lato e Lutero dall’altro devono scegliere tra il potere e il popolo. Sceglieranno entrambi il potere. È il momento in cui il potere assume la forma non delle armi né della fede, ma quella che dura ancor oggi: quella del denaro. È il momento in cui, per Paolo de Mola, diventare uomo significa combattere contro tentazioni e forze sconosciute.
Carlo A. Martigli, La congiura dei potenti (2014)
Longanesi, collana La Gaja Scienza 1149, pagg. 338, euro 14,90
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