– C non fu particolarmente sorpreso, non più. Il suo lento elaborare il racconto dell’uomo – forse ora poteva dargli un nome: Cliffhanger – lo aveva alla fine confermato nel suo presentimento. Si sentiva, però, deluso. Ora non gli appariva più come un oracolo. Fuoriuscito dal suo stato di trance, vedeva in lui un certo distacco, sebbene con modi compiaciuti. Era deluso dalla piega che aveva preso il racconto di quelle rivelazioni – tra l’altro era una mezz’ora buona che cercava di mandare messaggi in Centrale, ma in quel bagno il segnale era scarso - Pure qui!, pensò. La verità gli sembrò implicita, come un meccanismo ad orologeria, senza alcun suo contributo diretto; ed ebbe come la sensazione di essere stato uno strumento della narrazione, affinché la verità si disvelasse. Si rammentò il suo viso, onde ravvisarvi qualche somiglianza attoriale. Non aveva nessuno intenzione di prestarsi alle fisime narratologiche e concupiscenti di quel sociopatico da tarda società dello spettacolo.

Per un attimo pensò di presentarsi e di stringergli la mano: Lei è quel bastardo che mi fa penare da circa trentadue mesi! Sì, perché questo era stato, Cliffhanger. Egli enumerò poi gli altri suoi crimini seriali, dando un voto a ciascuno per raffinatezza della messa in scena e possibile concordanza – a volte superandole - con le sceneggiature originali. E vi aggiunse pure il grado di soddisfazione secondo una scala adrenalinico-libidinogena da lui stesso messa a punto. La chiamava Tabella di Priapo. Rivelò poi, come da ricerche compiute su testi di criminologia in rete e non, che la Sindrome da Cliffhanger non era sconosciuta ai profiler del famoso Dipartimento di Palo Alto a cui molte serie si erano ispirate. – Insomma – pensò C – una serata molto istruttiva, quasi come un corso di aggiornamento.

Stava per decidere il da farsi, quando dagli altoparlanti del Bagno Lexter la direzione annunciava che da lì a poco si sarebbe potuto assistere ai fuochi pirotecnici organizzati per la grande serata. La speaker elenco tutte le avvertenze circa la sicurezza dei presenti, consigliandoli di tenersi a debita distanza dalla riva dove erano piazzate, presumibilmente, le postazioni di lancio. Non appena rivolse di nuovo lo sguardo verso Cliffhanger, C si accorse che egli si era dileguato, lasciando sul tavolo il suo telefono. Si guardò attorno, mentre molti dei festaioli, ormai spossati dalle danze e dall’alcool, confluivano verso punti di osservazione più comodi. Dell’uomo non vi era nessuna traccia.