La Salani Editore invia in libreria il romanzo La pietra vergine (Jungfrustenen, 2013) dello scrittore Michael Mortimer, uno pseudonimo dietro al quale si celano due affermati scrittori svedesi: Daniel Sjolin e Jerker Virdborg.

La pietra vergine è il primo titolo di una serie che nelle intenzioni dei suoi autori dovrebbe comprendere sei titoli.

Tutto prende l’avvio da una scoperta fatta, nel 1769 da Daniel Solander un discepolo del grande scienziato e naturalista Carl Linneo. Solander, nel corso del viaggio in Nuova Zalanda trova una pietra le cui proprietà sono così particolari da sfidare le conoscenze del suo maestro.

In seguito la pietra fu divisa in quattro parti che, nel corso del tempo, finirono in mani diverse e alcuni proprietari furono Niels Bohr, Greta Garbo e Joseph Stalin.

Ora, dalla scoperta di quella pietra sono passati oltre duecento anni e la nonna della protagonista del romanzo, la studentessa Ida Nordlund, telefona alla nipote e le chiede di andare al ricevimento per la consegna dei Premi Nobel. Un carissimo amico della nonna, lo scienziato Anatolij Lobov, premio Nobel per la fisica gli deve consegnare una piccola scatola.

A Ida la scatola viene consegnata ma prima che lo scienziato possa darle qualche spiegazione, muore in circostanze misteriose.

La piccola scatola contiene una pietra e una lettera scritta secoli prima da Daniel Solander. Ida non ha tempo di porsi domande perchè subito dopo viene ricercata dalla polizia e da una società segreta che vuole la pietra.

Chiede aiuto a Lasse suo padre adottivo, un uomo pieno di risorse che la accompagnerà nella fuga verso il nord della Svezia, in Finlandia e infine in Russia.

Sarà una lunga e avventurosa fuga piena di pericoli e Ida cercherà di capire il perchè Linneo la divise in quattro pezzi, e quale è il suo potere. Ma dovrà anche scoprire per quale motivo lei fu abbandonata da sua madre che poi scomparve.

Domande e segreti che rendono in pieno l’atmosfera dei grandi racconti, dove l’avventura incontra lo stile del romanzo contemporaneo di Wilbur Smith e Clive Cussler in un thriller narrato come un classico del secolo scorso.

un brano:

«In realtà dieci milioni dì euro sarebbero troppo pochi. Ormai non si comprano più, queste cose: si uccide per impossessarsene. Una specie di penna platinata che cresce da uno strano fossile grigio scuro? Che diamine è? Qualcuno potrebbe scambiarla per un'opera d'arte. Sarebbe difficile venderla a un geologo, per esempio. Ma se tu trovassi qualcuno interessato a comprarla, questa persona sarebbe ben felice di porgerti un generoso assegno e poi piantarti una pallottola in testa, in modo che tu non possa raccontare a nessuno chi ne è entrato in possesso».

L’autore:

Michael Mortimer è lo pseudonimo usato da due scrittori svedesi per scrivere il romanzo “La pietra vergine”.

la “quarta”:

Durante il ricevimento per la consegna dei Nobel a Stoccolma, lo scienziato russo Anatolij Lobov, vincitore del Premio per la fisica, affida un astuccio e una vecchia lettera a Ida, ricercatrice universitaria e nipote di una sua carissima amica. L’astuccio contiene una strana pietra, mentre la lettera è stata firmata da un allievo di Carlo Linneo nel Settecento. Prima di poter dare qualsiasi spiegazione, Lobov muore in circostanze misteriose, lasciando Ida alle prese con un affascinante quanto pericoloso mistero. La giovane è costretta a fuggire subito da Stoccolma e a chiedere aiuto al suo ‘padre supplementare’ Lasse, un uomo pieno di risorse. Ma chi sono i loro inseguitori accaniti e perché vogliono a tutti i costi prenderle la pietra?

Un’avventura mozzafiato, che lega le sue vicende con quelle di personaggi importanti del passato, accompagnando il lettore in un affascinante viaggio nei meandri della Storia.

La pietra vergine di Michael Mortimer (Jungfrustenen, 2013)

Traduzione Alessandro Storti

Salani Editore, pagg. 564, euro 18,60