Dopo l’eccellente Sezione π², Giovanni De Matteo torna a raccontare un noir futuristico (ma con fortissimi richiami all’attualità) con il romanzo Corpi spenti, questo mese in edicola nella Urania n. 1607.

Dalla quarta di copertina:

Nel 2049 sono cominciate le operazioni della Sezione Investigativa Speciale di Polizia Psicografica, un gruppo di agenti che possono estrarre informazioni dai morti, recuperandone la memoria. Sono i necromanti e il loro uomo di punta, Vincenzo Briganti, ha risolto nel 2059 il caso battezzato ufficiosamente Post Mortem (ma pubblicato su “Urania” come Sezione π²). Ora siamo nel 2061, anno del bicentenario dell’Unità italiana, e la Bassitalia sta per secedere dal resto del paese “come una coda di lucertola”. Sulla manovra gravano pesanti ipoteche, perché qualcuno pensa di trasformare il Territorio Autonomo del Mezzogiorno in una vera e propria riserva di caccia per i signori della nuova società feudale. Briganti e i suoi colleghi avranno poco meno di un mese per scoprire tutti gli intrighi ed evitare che il Territorio si trasformi in un ghetto tecnologico per schiavi del lavoro... o molto peggio.

Ecco un estratto:

Briganti avvertì addosso il respiro al neon della notte elettrica di Napoli.

Sopra di lui si muoveva un traffico rarefatto, fatto di auto invisibili, della risacca delle gomme sull’asfalto e delle scie di turbolenza lasciate nell’aria dal loro passaggio. Un rombo crescente di motori e pneumatici accompagnò una colonna di Humvee del Battaglione Z in pattuglia. Briganti li riconobbe dal rumore, prima ancora di intravederli attraverso le fenditure dei guardrail della sopraelevata. I carapaci neri delle vetture militari ammiccarono tra gli spiragli delle barriere di protezione e poi si persero in direzione del centro.

– Ce ne hai messo di tempo…

La voce lo colse alla sprovvista, emergendo dall’ombra alle sue spalle. Voltandosi verso l’oscurità, per prima cosa Briganti colse l’attività sul megaschermo che sparava messaggi pubblicitari a beneficio del traffico della tangenziale. Sul tabellone, il circuito stava trasmettendo lo spot dedicato alle celebrazioni per il 200° anniversario dell’Unità d’Italia, che nel taglio personalizzato della mitologia partenopea si amalgamava in un’assurda miscela con la nostalgia del regno borbonico, mentre l’orgoglio nazionale veniva rinvigorito dagli squadroni armati che avevano militarizzato la città, appena transitati sul viadotto.

Briganti vide staccarsi un pezzo d’ombra dal muro di mattoni grezzi del magazzino abbandonato, un grumo di tenebra non meglio definito dell’oscurità che l’avvolgeva, e non più palpabile o concreto di questa.

– Stai sbagliando persona – replicò.

Stava tirando dritto verso la sua macchina, quando la voce parlò ancora.

— Non credo, tenente – disse.

Giovanni De Matteo, nato nel 1981, è ingegnere elettronico ed è tra gli iniziatori del connettivismo, il movimento che ha ereditato la vena speculativa del cyberpunk. Nel 2005 ha vinto la seconda edizione del Premio Robot con il racconto “Viaggio ai confini della notte” e nel 2006 ha pubblicato la raccolta personale Revenant - Storie di ritorni e di ritornanti. Nel 2007 ha curato, con Marco Zolin, l’antologia-manifesto Supernova Express e ha vinto il premio Urania con Sezione π². Nel 2013 ha pubblicato in e-book il romanzo breve Terminal Shock: 2184 - Labirinti Alieni.

Il blog dell’autore: holonomikon.wordpress.com

Twitter: @NovaXpress

Corpi spenti di Giovanni De Matteo (Urania n. 1607), 280 pagine, euro 4,90 (in eBook, euro 2,99)